Andrea Borghesi, segretario generale Nidil Cgil
È davvero poco comprensibile la crisi di governo in una fase in cui si sta progettando l’uso delle risorse del Recovery Plan. La preoccupazione è grande per la gestione complicatissima dei prossimi mesi, durante i quali assisteremo molto probabilmente a un calo generalizzato degli occupati, in particolare di quelli a termine. A questo proposito bisognerà capire se verrà mantenuto il blocco dei licenziamenti, che vista la situazione andrebbe prorogato per un altro periodo. La crisi di governo lascia aperte le questioni che erano già in campo e che andrebbero affrontate e risolte quanto prima. Prima fra tutte la discussione sulla riforma degli ammortizzatori sociali, che per noi significa ragionare su una modifica del mercato del lavoro che prevede troppe tipologie.

 

Michele Pagliaro, presidente dell’Inca Cgil
Sono due gli aspetti che ci preoccupano più da vicino. Il primo è che certamente siamo di fronte a una crisi di governo inopportuna, ordita da opportunisti che ignorano la pandemia, che ad oggi ha causato più di 2 milioni di vittime nel mondo e oltre 80mila nel nostro Paese. Questa crisi arriva alla vigilia di due appuntamenti parlamentari importanti: il dl milleproroghe e il dl ristori. Nel peggiore degli scenari rischia di generare un vuoto di indirizzo politico pericoloso e che ricadrebbe sulle spalle dei soggetti più deboli e in difficoltà perché, su entrambe le norme, sarebbe più lungo e complicato risolvere i problemi di interpretazione che sempre si generano. In questo, l’assenza di un governo creerebbe un danno grave a tutti i possibili fruitori delle decisioni contenute in quei provvedimenti.

 

Ivan Pedretti, segretario generale Spi Cgil
È drammatico osservare la politica lacerarsi incomprensibilmente di fronte alla grave situazione che sta vivendo il paese. Pare non importare a nessuno l’altissimo numero dei morti che registriamo ogni giorno, 80mila dall’inizio della pandemia, e quello che è successo e sta continuando a succedere agli anziani in casa e nelle Rsa. Così come pare non importare la triste condizione dei nostri giovani, senza scuola, senza socialità, senza lavoro e le conseguenze che questa pandemia sta avendo sulla condizione economica del paese con l’aumento esponenziale delle povertà e delle diseguaglianze.

 

Mauro Soldini, presidente del Consorzio nazionale dei Caaf Cgil
La legge di Bilancio 2021 ha completamente omesso il tema delle risorse per i Caf, che resteranno così sprovvisti, anche nel 2021, di sufficienti coperture finanziarie per erogare fondamentali servizi di assistenza fiscale ai cittadini, tra cui le dichiarazioni Isee già a partire da gennaio e le dichiarazioni 730 da maggio. Il mese in corso, ad esempio  – per le scadenze legate soprattutto al Reddito di Cittadinanza – sta vedendo una richiesta altissima di rinnovi Isee. Alle condizioni attuali, tuttavia, i Centri di assistenza fiscale devono valutare come farvi fronte, nella necessità di contemperare l’attività crescente con l’incertezza della copertura finanziaria per l’intero anno.