Un incontro voluto, ritenuto necessario, certamente positivo. Questo il primo bilancio del confronto in videoconferenza che si è tenuto tra il segretario generale Cgil Maurizio Landini, la leader della Cisl Annamaria Furlan, il segretario confederale Uil Domenico Proietti e il ministro della Salute Roberto Speranza. L’emergenza pandemica, prima di tutto, ma anche la consapevolezza che le difficoltà di oggi del sistema sanitario nazionale a far fronte al dilagare del Coronavirus dipendono in parte dai tagli e dal progressivo smantellamento della sanità pubblica, cominciato 15 anni fa.

“L’emergenza scatenata dal Covid si affronta solo se si parte dal rilancio e dal potenziamento della sanità pubblica”, ha affermato Maurizio Landini. Entrambi camminano sulle gambe dei lavoratori e delle lavoratrici che nelle settimane della prima ondata della pandemia hanno profuso impegno, professionalità e abnegazione in maniera straordinaria. “Serve un piano di assunzioni, di stabilizzazioni e di superamento del precariato”, ha aggiunto. Occorrono, quindi, nuove risorse, a cominciare da quelle da stanziare nella prossima legge di bilancio, e ne occorrono di più rispetto ai quattro miliardi previsti. Per i sindacati investire nel personale significa anche procedere rapidamente al rinnovo del contratto, scaduto da due anni, liberando risorse per la contrattazione integrativa per dare risposte agli operatori sanitari impegnati in lunghi turni di lavoro.

Rafforzare la rete dei servizi socio-sanitari sul territorio deve essere il fulcro centrale del rilancio del sistema sanitario, integrazione indispensabile per la presa in carico reale dei cittadini, soprattutto dei più fragili. “Quanto accaduto nei mesi scorsi e quanto sta purtroppo ancora succedendo - ha aggiunto Landini - ci rende ancora più fermi nell’affermare che serve una vera legge per la non autosufficienza, tutto il governo se ne deve fare carico. Per noi è una priorità, a partire dalla prossima legge di bilancio”.

Le lunghissime file per fare i tamponi, cui si aggiunge il tracciamento dei contatti dei positivi andato in tilt, hanno fatto proporre ai segretari delle Confederazioni di “investire nei servizi di prevenzione e profilassi". I tre segretari, inoltre, hanno chiesto la convocazione di "una conferenza nazionale per redigere un piano nazionale sulla prevenzione”. E proprio per prevenire l'ulteriore diffusione dei contagi sarebbe opportuno, secondo i leader sindacali, aggiornare i protocolli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

C’è poi un’emergenza nell’emergenza, la Calabria. Per le tre Confederazioni è estremamente urgente intervenire in quella regione per far tornare il servizio sanitario regionale ai livelli di efficienza necessari a garantire il diritto alla salute ai cittadini e alle cittadine calabresi. Speranza ha ricordato di aver portato in Consiglio dei ministri un decreto specifico e si è impegnato a sollecitare ulteriori interventi.

I leader sindacali hanno sostenuto la necessità di sedi e luoghi di confronto costante sui singoli temi, a cominciare da come utilizzare le risorse del Recovery fund e quelle del Mes, che vanno attivate rapidamente. L’incontro si è concluso con l’accordo a rivedersi in tempi brevissimi per avviare tavoli di approfondimento, tra governo, confederazioni e categorie, su risorse, territorio, rilancio del servizio sanitario nazionale, personale e non autosufficienza. Cgil, Cisl e Uil, infine, nei prossimi giorni presenteranno una piattaforma complessiva sul riordino del sistema socio-sanitario.