"Tempi d'attesa elevati per le prestazioni sanitarie in Valle d'Aosta. Un problema che denunciamo da tempo, ma che con l'emergenza coronavirus si è accentuato ancora di più. La sanità valdostana è in uno stato di corto circuito".

A parlare Funzione Pubblica e Spi Cgil Valle d'Aosta, che sulle liste d'attesa rimarcano: " Sul sito dell'Usl non è possibile vedere i tempi di attesa per ogni visita specialistica. Questo è un segnale estremamente negativo. Abbiamo anche un problema di gestione, nel senso che con questa azienda ospedaliera e con l'assessore alla Sanità il confronto è pessimo, spesso inesistente e - nelle poche volte che avviene - di basso livello". Il segretario generale regionale dello Spi Domenico Falcomatà torna sul disegno di legge 60 e affonda il colpo: "Ci aspettavamo un'altra visione da parte della politica regionale, soprattutto in fase di assestamento di bilancio. Il disegno di legge non ha prodotto risultati dal punto di vista delle strategie per contrastare il Covid-19. La parte sanitaria è stata marginalizzata. Oggi paghiamo le scelte sbagliate fatte da questo Governo regionale durante l'emergenza coronavirus. Le conseguenze peseranno ancora sui cittadini, in particolare sugli anziani. Il problema è sempre lo stesso: la sanità valdostana viene sottovalutata dalla politica".

Per Pietro Trovero, segreteria regionale Funzione Pubblica: "Come Cgil abbiamo chiesto che venissero messe in campo più risorse. E parliamo nello specifico dell'infermiere di comunità, un professionista che, al termine della formazione, può essere speso a livello territoriale, anche perché è necessaria una decentralizzazione. Inoltre è importante puntare sul territorio e sulle cure di comunità". 

*Ufficio stampa Cgil Valle d'Aosta