Basta guerra, basta violenza, basta armi, per un’Europa di pace. Cittadini e cittadine, lavoratori, anziani, giovani, studenti, di qualsiasi orientamento politico, ideologia, nazionalità, provenienza, insomma tutti sono chiamati a scendere in piazza oggi, sabato 5 marzo alle 13.30 a Roma per la manifestazione unitaria “Europe for peace”, promossa dalla Cgil insieme alla Rete Pace e disarmo e a tantissime altre associazioni, tra cui Anpi, Arci, Acli, Libera, Legambiente, Emergency.

Un appello ad agire e a schierarsi per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina, il ritiro delle truppe e l’intervento delle Nazioni Unite per avviare un negoziato tra le parti. Il numero dei morti e dei feriti di questo conflitto sale ogni giorno, come quello degli sfollati che cercano rifugio in altre città e in altri Paesi, donne che si sono messe in viaggio con i loro bambini per salvarsi. Qui non sono in gioco il torto e la ragione, le colpe e le responsabilità ma la vita stessa delle persone, il destino di un Paese e quello dell’Europa intera.

L’appuntamento per fermare la guerra in Ucraina e tutte le guerre del mondo è alle 13.30 in piazza della Repubblica, da dove partirà un corteo che raggiungerà piazza San Giovanni; alle 14.30 si terranno gli interventi delle associazioni che hanno promosso la manifestazione, con le conclusioni affidate al segretario generale della Cgil Maurizio Landini. “Lavoratori, lavoratrici, pensionati, studenti sfileranno per le strade di Roma per dimostrare la solidarietà con la popolazione ucraina, vittima di un’assurda e inaccettabile aggressione militare da parte della Russia – dichiara Landini -. Aggressione che condanniamo senza se e senza ma. Riteniamo importante manifestare uniti con il movimento per la pace per ribadire l’urgenza del coinvolgimento dell’Onu per raggiungere quanto prima il cessate il fuoco, aprire il negoziato e proteggere la popolazione civile. Non è con l’invio delle armi, ma con il negoziato, la diplomazia, la cooperazione, la forza della democrazia e della non violenza che riusciremo a costruire l’Europa di pace e consentire al popolo ucraino e al popolo russo di vivere in libertà e senza oppressori”.

È una mobilitazione a cui non si può mancare, oggi non è più possibile girarsi dall’altra parte. E non solo perché l’Ucraina è alle porte dell’Europa e questa guerra sta incendiando il cuore del nostro continente ma perché si vuole che dall’Italia arrivino soluzioni negoziali. La richiesta del movimento per la pace è di mettere in atto una politica del disarmo e di neutralità attiva e di assicurare protezione, aiuti umanitari e diritti alla popolazione ucraina, senza distinzione di lingua e di cultura. Di dare segnali concreti di solidarietà, contribuendo all’accoglienza ognuno come sa e come può, di costruire ponti tra i popoli con la democrazia, i diritti, la pace. L’invito è quindi a lasciare per un giorno le piazze virtuali e a inondare quelle reali per manifestare il proprio dissenso e la propria condanna all’aggressione e alla guerra.