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“Il governo italiano dica subito a Israele che la Global Sumud Flotilla non si tocca invece di scaricare sull’equipaggio stesso la responsabilità della propria incolumità e la buona riuscita della missione umanitaria”, iniziano così le conclusioni dell’Assemblea nazionale di Stop riarm Europe dal titolo "Convergiamo" e che si è svolta il 27 settembre a Roma.
“Se la Flotilla sarà in pericolo l’intero Paese si bloccherà di nuovo – prosegue -, non sarà solo sciopero generale ma uno sciopero sociale, una mobilitazione permanente, per la Flotilla, per Gaza, per la Palestina, per il diritto internazionale, contro la sospensione dello Stato di diritto in atto, l’economia di guerra e le politiche di riarmo che stanno ridisegnando la società sulle macerie dello Stato sociale”.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha visto una delegazione della Global Sumud Flotilla e ha parlato di 'rischi elevatissimi' per la spedizione umanitaria, soprattutto a fronte del prossimo approdo nelle acque sorvegliate dalla Marina israeliana che già ha inviato droni sopra le teste di uomini e donne dell’equipaggio. "Qualora la Sumud Flotilla decidesse di intraprendere azioni per forzare un blocco navale si esporrebbe a pericoli elevatissimi e non gestibili”, ha affermato il ministro.
I promotori italiani Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia, alla presenza di oltre 200 portavoce di organizzazioni sociali e politiche, hanno inoltre deciso il sostegno al “Tavolo per una ‘convergenza delle convergenze’ proposto dalla Rete No DL Sicurezza: basta competizioni, niente cappelli sulle iniziative, la priorità è essere al servizio riconoscendosi a vicenda per riuscire a dare una spallata al modello bellicista”.
“Le questioni di guerra e pace non riguardano solo i pacifisti: il capitalismo di guerra può essere contrastato solo con una convergenza di saperi e conflitti diversi, dalla riconversione ecologica di industria e lavoro, passando per le vertenze territoriali, fino a scuola e sanità”, aggiungono.
E ancora: “Costruire alleanze e reti internazionali per sostenere le lotte in campo e dare un respiro europeo e globale alla mobilitazione. Una proposta al centro della lettera-appello che nei prossimi giorni invieremo ai mille aderenti a ‘Stop Rearm Europe’, alle reti europee e ai gruppi parlamentari europei”.
Dopo il fitto calendario di mobilitazioni di ottobre, tra i quali l manifestazione del 25 della Cgil contro l’economia di guerra, Stop riarm Eirope dà appuntamento il 14-16 novembre a Barcellona per l’Unsilence Forum, il Forum euromediterraneo contro il genocidio, guerra e riarmo, organizzato da Novact e diverse reti internazionali, tra cui Stop Rearm Europe. “Una due giorni di incontri e dibattiti, con il concerto gratuito dei Massive Attack. Sarà il primo evento internazionale in cui tutti i Paesi di ‘Stop Rearm Europe’ si incontreranno in presenza”, concludono.