PHOTO
È finita con migliaia di persone in piazza a manifestare la solidarietà della parte buona dell’Italia nei confronti della Global Sumud Flotilla la giornata più lunga di questa convulsa settimana. L’alt alle imbarcazioni che hanno deciso di proseguire e il conseguente abbordaggio e blocco di alcune di queste è arrivato intorno alle 19:25 ora italiana. La marina israeliana ha intimato agli attivisti di fermarsi, alcune sono state subito sequestrate. Le testimonianze hanno riportato la notizia di esplosioni, probabilmente causate da granate stordenti lanciate da droni, e uso di idranti per intimorire gli equipaggi. In seguito le barche che non sono state fermate subito hanno proseguito la navigazione verso Gaza, ormai a circa 70 miglia. Una di queste è stata deliberatamente speronata.
Come annunciato in conferenza stampa alla Camera dei Deputati all’una, la Cgil e le altre sigle sindacali hanno immediatamente proclamato lo sciopero generale per la giornata di venerdì 3 ottobre. Nel frattempo in moltissime città italiane le persone hanno iniziato a riempire le piazze, rispondendo agli appelli sulle chat e sui social, in alcuni casi anche spontaneamente, senza alcuna convocazione.
Erano quasi le 10 di sera quando sui telefonini sono iniziate a spuntare testimonianze foto e video della marea pacifica che invadeva i centri cittadini. A Roma prima 5, poi 10 mila persone, forse di più, si sono ritrovate davanti alla stazione Termini, in Piazza dei Cinquecento, con l’idea di raggiungere Palazzo Chigi per far arrivare la protesta fin sotto le finestre degli uffici del governo Meloni. All’altezza di Piazza Barberini ormai la folla era compatta, colorata da migliaia di bandiere della Palestina. Il corteo si è diretto verso la sede dell’esecutivo ed è arrivato fino a Piazza San Silvestro, ad appena poche decine di metri, dove il cordone delle forze dell’ordine gli ha chiuso la strada.
La stessa scena si è ripetuta in decine di città. A Milano dove da piazza della Scala, ribattezzata piazza Gaza, migliaia di persone hanno raggiunto la stazione Cadorna. A Napoli dove per qualche minuto le persone hanno invaso i binari della stazione paralizzando il traffico ferroviario. A Genova dove il corteo, 3 mila persone circa, ha raggiunto il Porto. A Torino, direzione Porta Nuova. E poi a Trieste, Siena, Livorno, Padova e in tante altre città. L’equipaggio di terra, quel vasto mondo fatto di cittadine e cittadini, studenti, società civile, associazioni, sindacati, partiti, ha raccolto la staffetta ideale della sua avanguardia, l’equipaggio bloccato in mare, per portarla avanti, chiedere che si fermi il genocidio perpetrato dal governo israeliano a Gaza, che si aprano corridoi umanitari stabili per portare conforto e generi di prima necessità alla popolazione stremata da due anni di violenza e distruzione, che si ripristini il diritto internazionale calpestato dal governo Netanyahu e umiliato dal silenzio dei governi di mezzo mondo.
L’ondata di proteste è solo all’inizio. Alle 18:00 di questa sera a Roma l’appuntamento è al Colosseo, ma anche mentre scriviamo sui social si aggiorna in continuazione la lista dei cortei annunciati in ogni città. Domani, venerdì 3 ottobre, sarà sciopero generale. L’equipaggio di terra continua il viaggio per coloro ai quali è stato impedito di arrivare fino alla costa di Gaza. Siamo tutti sulle stesse barche. Buon vento!