ge:kolumbus:rassegnacgil:3410456

Maurizio Landini e Andrea Riccardi insieme per parlare di pace, una pace giusta e duratura di fronte al rischio che la guerra in Ucraina diventi la normalità. Il segretario generale della Cgil e il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, con la conduzione del giornalista e scrittore Marco Damilano, danno vita a un incontro pubblico nella Sala Benedetto XIII Via di San Gallicano a Roma (ore 10) per ribadire l’urgenza del cessate il fuoco e del negoziato come unica soluzione possibile per porre fine al conflitto. Il titolo L'Italia ripudia la guerra, come recita l'articolo 11 della nostra Costituzione. 

Alla vigilia della Giornata internazionale della pace, indetta dalle Nazioni Unite, e della settimana internazionale di mobilitazione per la pace in Ucraina, si parlerà di un tema che, come si legge nel comunicato, è scivolato “tra le notizie di cronaca, mentre continuano le morti sul campo di battaglia e tra i civili, ma anche arruolamenti forzati e caccia a disertori, obiettori e contrari alla guerra, blocco del grano e fame nel mondo”. 

Durante l’incontro si sottolineerà la differenza tra premesse e obiettivo. Le prime sono salvare le vite, far tacere le armi, riportare il conflitto dentro il perimetro della politica e della diplomazia, rimettere al centro il diritto internazionale e la comune appartenenza e adesione al sistema e alle regole delle Nazioni Unite. Il secondo è una pace giusta e duratura. Per ottenere risultati è però necessario “l’impegno politico di tutta la comunità internazionale e la ricomposizione delle relazioni e della fiducia tra le diverse parti coinvolte nel conflitto”. 

L’incontro, in continuità con la piattaforma della coalizione di Europe for Peace, è quindi incentrato su uno dei temi che saranno protagonisti della manifestazione organizzata dalla Cgil per il prossimo 7 ottobre 'La Via Maestra – Insieme per la Costituzione'. Nell’appello, sottoscritto da una serie di associazioni, si parla infatti di “una politica di pace intesa come ripudio della guerra e con la costruzione di un sistema di difesa integrato con la dimensione civile e nonviolenta”.