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In punta di diritto l’azione della Global Sumud Flotilla è pienamente legittima, perché rispetta le norme internazionali, e non viola alcuna legge nella navigazione in acque internazionali né nel prosieguo della rotta verso le coste di Gaza. È quanto affermano le associazioni Asgi, Giuristi Democratici e Comma 2 - Lavoro è Dignità, rispondendo alle affermazioni espresse da alcuni esponenti del governo italiano.
Violazioni israeliane e status delle acque
Innanzitutto, secondo i giuristi gli attacchi armati alle imbarcazioni della Flotilla e il blocco navale israeliano al largo di Gaza “costituiscono violazioni del diritto internazionale”. Le acque antistanti Gaza non sono infatti acque territoriali israeliane, ma palestinesi, e “qualsiasi riconoscimento di sovranità israeliana su di esse sarebbe illegittimo”. Anche l’occupazione e l’annessione dei territori palestinesi sono illecite, “come confermato dalla Corte internazionale di giustizia nell’Avviso consultivo del 19 luglio 2024”, che ha ribadito il divieto per Israele di esercitare sovranità sul territorio palestinese occupato e ha imposto a tutti gli Stati membri dell’Onu, compresa l’Italia, di non riconoscere gli effetti legali dell’occupazione.
Obblighi internazionali e risoluzioni Onu
Ci sono poi le questioni relative alla Risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 13 settembre 2024, che aveva fissato un termine massimo di dodici mesi per Israele per cessare l’occupazione illecita, termine già scaduto, ribadendo il divieto di attribuire validità giuridica alla situazione creata. “Qualsiasi affermazione di riconoscimento della sovranità israeliana nelle acque antistanti Gaza da parte di rappresentanti italiani – scrivono Asgi, Giuristi Democratici e Comma 2 – costituirebbe quindi una violazione del diritto internazionale”.
Diritto internazionale umanitario e blocco navale
Il diritto internazionale umanitario, inoltre, impone alle parti in conflitto di garantire adeguati approvvigionamenti di viveri e beni essenziali alla popolazione civile nei territori occupati. Di conseguenza, il blocco navale israeliano, finalizzato o con l’effetto di privare la popolazione civile di Gaza di cibo e assistenza, diventa “illegittimo e può configurarsi come crimine contro l’umanità e crimine di guerra”.
Ordinanze della Corte internazionale di giustizia
Per quanto riguarda poi la spinosa questione del “genocidio”, tutte le ordinanze della Corte internazionale di giustizia sulla controversia relativa alla Convenzione per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio “impongono precise misure preventive, comprese quelle necessarie a garantire l’arrivo di beni essenziali a Gaza”. Il mancato rispetto da parte di Israele delle ordinanze “dimostra la volontà dello Stato di ignorare gli obblighi derivanti dal diritto internazionale sostanziale e dalla giurisdizione della Corte”.
Obblighi di protezione dello Stato italiano
Alla luce di quanto scritto dalle associazioni di giuristi, quindi, qualsiasi attacco alle navi della Global Sumud Flotilla è illecito. Lo Stato italiano, sempre in punta di diritto, potrebbe agire. “Interventi di protezione da parte di navi militari italiane, anche con uso della forza limitato a difendere le imbarcazioni battenti bandiera italiana e i loro equipaggi, sarebbero pienamente legittimi”. Lo Stato italiano – concludono Asgi, Giuristi Democratici e Comma 2 – ha l’obbligo, ai sensi dei trattati sui diritti umani ratificati, di adottare tutte le misure necessarie per proteggere la vita delle persone sotto la sua giurisdizione. Ignorare tale obbligo esporrebbe l’Italia a responsabilità per violazione di tali convenzioni.