A Kerson, in Ucraina, l'uccisione di Bogdan Bitik, il collaboratore dell'inviato di Repubblica Corrado Zunino (rimasto ferito), finiti entrambi sotto il fuoco dei cecchini in un'area occupata dai russi, nonostante indossassero i giubbotti con la scritta press.

Bitik, che lascia una moglie e un figlio, svolgeva quello che viene chiamato il lavoro del fixer. Un lavoro che non è certo sotto i riflettori, ma che comporta gli stessi rischi di quelli corsi dagli inviati delle testate giornalistiche. A spiegarci di cosa si tratta, il fixer ucraino Max Strygewski.