“Non dobbiamo confondere semplificazione con deregolamentazione. Riteniamo sbagliata ogni ipotesi di deroga della condizionalità sociale della politica agricola comune, e anzi continuiamo a chiederne l’estensione e soprattutto la concreta applicazione”.

A parlare è la segretaria nazionale della Flai Cgil Silvia Guaraldi, commentando il voto del parlamento europeo sulla semplificazione della Pac. Ora le modifiche dovranno essere discusse e approvate dal trilogo, prima di entrare definitivamente in vigore.

“L’introduzione della condizionalità sociale è stata una conquista straordinaria – prosegue Guaraldi –, che necessita di essere rafforzata come elemento di valorizzazione della legalità e della dignità del lavoro in un settore come l’agricoltura che è invece tra i più esposti a sfruttamento, lavoro nero e informalità”.

La previsione di aumentare i massimali per le aziende di piccole dimensioni è invece considerata positiva dal sindacato dell’agroindustria perché si tratta di un passo verso un riequilibrio del sostegno verso imprese che per le dimensioni hanno più difficoltà a competere e imporsi nelle contrattazioni dei prezzi di vendita dei prodotti.

Si tratta di aziende che svolgono anche una strategica funzione ambientale e sociale, essendo allo stesso tempo produttrici di cibo, bene comune per eccellenza, e presidio delle aree interne, a tutela della sopravvivenza dei territori rurali e a salvaguardia contro il dissesto idrogeologico.

“Esprimiamo invece preoccupazione rispetto alla maggiore flessibilità sul rispetto delle regole ambientali voluta dall’europarlamento – conclude Guaraldi –: sono quotidiani gli episodi estremi legati al climate change e riteniamo che passi indietro su questo fronte non rispondano alla necessità stringente di intervenire sul modello di sviluppo, perché sia protagonista della transizione ecologica”.