"La vita, il benessere e la sicurezza di milioni di persone sono concretamente messe a rischio da questa escalation", è il pensiero della Cgil che continua a chiedere al governo italiano, agli Stati membri e alle istituzioni dell'Ue di impegnarsi in un'iniziativa di neutralità attiva per ridurre la tensione e promuovere un accordo politico tra tutte le parti.

Per il sindacato di Corso Italia, "occorre un intervento deciso delle istituzioni europee affinché si definisca un quadro negoziale che consenta di giungere a un'intesa globale sulla sicurezza in Europa, applicando gli accordi di Minsk e nel rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio dell’inviolabilità delle frontiere. Il governo italiano e l’Unione europea devono ribadire il rifiuto di ogni tipo di intervento militare, rilanciando le trattative sulla riduzione degli armamenti a partire dal trattato INF sulle forze nucleari a medio raggio, promuovendo un clima di distensione e cooperazione".

La Cgil ribadisce quanto contenuto nell’articolo 2 del suo Statuto e conferma di “ispirare la sua azione alla conquista di rapporti internazionali in cui tutti i popoli vivano insieme nella sicurezza e in pace, impegnati a preservare durevolmente l'umanità e la natura, liberi di scegliere i propri destini e di determinare le proprie forme di governo” e si impegna a difendere il diritto all’autodeterminazione dei popoli e questi principi in tutte le sedi sindacali e istituzionali europee e internazionali.

In una nota unitaria Cgil, Cisl e Uil "condannano l'aggressione militare russa e chiedono uno stop immediato delle ostilità. Il primo obiettivo deve essere la protezione umanitaria dei civili. Al popolo e ai lavoratori dell'Ucraina esprimiamo la nostra solidarietà". È quanto dichiarano in una nota unitaria Cgil, Cisl e Uil".

"È necessario fermare la guerra in Ucraina - si legge - e far partire un vero processo di pace, attivando urgentemente tutti i canali della politica e della diplomazia, in sede europea e in sede Onu". "Mai come oggi - aggiungono le tre Confederazioni - è evidente che la pace e il ripudio delle guerre debbano essere la priorità dell'agenda politica italiana, europea e mondiale. L'Unione Europea deve agire ispirata dai suoi principi costitutivi a difesa di pace e democrazia".

"Cgil, Cisl e Uil - concludono - aderiscono all'appello della Rete italiana Pace e Disarmo e promuovono con le altre organizzazioni la manifestazione a Roma, in Piazza Santi Apostoli, sabato 26 febbraio alle ore 10.30, e invitano tutti a partecipare".