Ci avevano scommesso. E avevano lottato mettendo a rischio molto, compreso il proprio lavoro. Dalla loro parte si erano schierati in tanti a partire dall'ex candidato alla Casa Bianca Bernie Sanders, e persino il presidente degli Stati Uniti Joe Biden li aveva, a modo suo, incoraggiati a non aver paura. Perché la lotta per organizzare un sindacato dentro Amazon è una lotta difficile. E può fare paura.

Ci sono i messaggi intimidatori dentro i magazzini, lasciati appesi nei bagni da parte dei capi del personale, c'è l'accordo stretto con le forze di polizia e con gli amministratori locali  per far sì che l'incontro tra attivisti e lavoratori sia quasi impossibile. Persino alla fermata del semaforo avevano pensato i padroni: modificare i tempi del rosso per evitare che ci sia l'occasione di fermarsi a parlare. E poi c'è quel sistema di spionaggio che negli anni Amazon, come altre multinazionali della gig economy, ha deciso di costruirsi dentro assumendo personale proveniente da apparati militari: non solo soldati ma anche generali, con un'organizzazione così capillare da studiare i movimenti del sindacato anche a livello globale.

Eppure in tanti ci avevano sperato. E avevano comunque lottato. Nel magazzino di Bessemer, in Alabama, dove i lavoratori e le lavoratrici del colosso dell'e-commerce denunciano di essere sfruttati di più e pagati di meno forse a causa del colore della loro pelle, alla fine non ha vinto Davide ma ha Golia ha esercitato tutta la sua forza.

A spoglio ancora in corso, fonti interne riferiscono che il conteggio dei voti pende proprio dalla parte del gigante: più di 2 a 1. In 3.215 si erano espressi per ottenere l'ingresso di un'organizzazione sindacale nello stabilimento, un risultato possibile solo se i sì avessero raggiunto la maggioranza + 1. Ma Davide non si arrende. E i sindacati hanno già annunciato l'intenzione di fare ricorso contro il risultato perché lo scontro, già impari, sarebbe stato viziato illegalmente in  "un'atmosfera di confusione, coercizione e timore di rappresaglie".  

Amazon può aver vinto una battaglia, ma non la guerra, si potrebbe dire mutuando dal lessico militare che tanto è amato nella multinazionale. Intanto però pur nella sconfitta i lavoratori, i primi ad aver provato la strada del sindacato dentro l'azienda, hanno sicuramente fatto la storia.

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