“Alle magnifiche sorti e progressive delle scuole decantate dall’assessore Tamajo, la Flc Cgil Palermo risponde con le segnalazioni che provengono dai territori, da docenti degli istituti scolastici, da dirigenti e genitori”. Il segretario della Flc Cgil Palermo Fabio Cirino, alla vigilia dell’apertura delle scuole, replica così all’assessore all’Istruzione Aristide Tamajo che ha detto che sull’edilizia scolastica “siamo partiti da zero, da una situazione disastrosa e siamo arrivati a 100. La risposta migliore – dichiara il sindacalista – è inviare le segnalazioni che riceviamo e pungolare l’amministrazione comunale affinché intervenga, questo è il compito del sindacato. Ci sono problemi atavici, segnalazioni che vanno avanti da due, tre anni e vanno affrontate con celerità. La palestra chiusa, l’infiltrazione dal tetto non sono più emergenze ma problemi su cui bisogna intervenire subito. Non si possono chiudere continuamente spazi”.

Il segretario Flc Cgil Palermo Cirino indica anche il recente report di Tuttoscuole, nel quale si evidenziano le problematiche di degrado e insicurezza degli edifici scolastici. “In Sicilia – elenca Cirino – solo quattro scuole su 100 sono a norma, nella maggior parte degli edifici dell’Isola e di Palermo mancano le certificazioni di agibilità, quelle sulla prevenzione rischio incendio, piani di evacuazione, certificazioni antisismiche dotazioni di impianti di climatizzazione e riscaldamento”.

Scuola per scuola, l’elenco dei problemi a Palermo

L’Flc Cgil Palermo ha messo in fila intanto le prime segnalazioni arrivate dalla scuole. All’Istituto comprensivo Rita Levi Montalcini, un intero plesso, il plesso Borsellino, del quale si doveva abbattere solo una parte, è stato dichiarato non usufruibile dopo l’intervento, con lo spostamento di alunni. “Risultato: 12 classi in altro istituto – aggiunge Cirino –. Servono quattro classi per l’infanzia e la scuola sta verificando con il Comune cosa fare. Ma la chiusura del plesso è un’emergenza”.

All’Ics Principessa Elena di Napoli, plesso “Letizia Battaglia” (ex plesso Baviera), la palestra risulta inagibile da parecchi anni, nonostante le innumerevoli segnalazioni, con conseguente impossibilità per alunni e docenti di svolgere regolarmente le attività motorie e sportive, previste dall’offerta formativa.

“Il Comune da almeno due anni ha garantito che la scuola è stata inserita nell’accordo quadro, ma allo stato attuale non si ha nessuna notizia concreta – prosegue Cirino –. L’ascensore è guasto e non funzionante dal 2023, come segnalato più volte, e questo discrimina chi, temporaneamente o permanentemente, presenta condizioni di inabilità fisica. Nel plesso centrale, il teatro dell’istituto risulta anch’esso inagibile da due anni, nonostante le segnalazioni e i sopralluoghi effettuati dallo stesso ente locale. Alla comunità scolastica è stato sottratto uno spazio essenziale per le attività didattiche, laboratoriali, artistiche e di aggregazione. Condizioni che comportano una significativa limitazione dell’offerta educativa, oltre a incidere sulla qualità della vita scolastica e sul diritto degli studenti a usufruire di ambienti sicuri, adeguati e conformi alla normativa vigente in materia di edilizia scolastica”.

Al plesso Rosso di San Secondo della De Amicis-Da Vinci, nel Natale di due anni fa, a causa dell’allagamento dell’impianto di riscaldamento e dell’ammaloramento del tetto, è stato chiuso un padiglione. La scuola ha dovuto spostare due aule dell’infanzia e tre di primaria al plesso De Amicis e la segreteria in via Serradifalco. “Per far fronte alla situazione – racconta Cirino – la presidenza è in un corridoio, la vice presidenza è in biblioteca e non c’è la sala professori, che viene condivisa con l’aula di strumenti musicali. Ed essendo la scuola sede di osservatorio della dispersione scolastica, è stato ricavato un ex sgabuzzino per fare osservazione”.

“Proprio di qualche giorno fa – continua Cirino – è la notizia del crollo di un solaio all’Ic Nazario Sauro Franchetti, per fortuna avvenuto quando la scuola era chiusa, che causerà il rischio concreto dell’avvio dell’anno scolastico con il ricorso ai doppi turni e proprio in una scuola che da tre anni attende la consegna dei lavori di ristrutturazione del plesso centrale dal 2019, che ritarda per problemi legati alla ditta appaltatrice. La scuola oggi conta 1387 alunni distribuiti in 7 plessi. Si prospettano: doppi turni, personale insufficiente”.

Nel plesso della scuola primaria dell’Ic Abba Alighieri sono state chiuse per inagibilità alcune aule costringendo i docenti e gli alunni della primaria a trasferirsi nel plesso della scuola centrale della scuola media, però nei locali adibiti prima a laboratorio, eliminati per fare spazio agli alunni.

Alla Pecoraro De Gasperi, ci sono infiltrazione a un tetto: il Comune ha rassicurato che risolveranno in breve tempo il problema. C’è anche un muretto esterno in cattive condizioni e le radici di un albero hanno sollevato la pavimentazione all’ingresso, creando pericolo.

Lavori sono in corso all’Iti Vittorio Emanuele III, dove la Città Metropolitana sta svolgendo un adeguamento sismico dell’edificio tramite un progetto del Pnrr. “Al momento – aggiunge Cirino – le palestre coperte sono inagibili ma sarà però riaperta al termine dei lavori la palestra coperta grande, chiusa da oltre vent’anni. La scuola dovrebbe riuscire a scongiurare i doppi turni tranne che per le prime settimane. A dicembre saranno consegnati gli ultimi locali, comprese le aule magne. La fine prevista dei lavori è per aprile-maggio 2026”.

Stessi disagi in provincia

Anche in provincia si registrano situazioni analoghe. Si paventano i doppi turni all’Ic Biagio Siciliano di Capaci: è stato chiesto dalla dirigenza scolastica un sopralluogo da parte dell’Usr Sicilia, per scongiurare difficoltà all’avvio dell’anno scolastico.

All’istituto Emanuele Armaforte di Altofonte, istituto comprensivo statale “Emanuele Armaforte” anche se i lavori sono in corso, grazie al Pnrr, i problemi non mancano. “L’utenza di tre plessi è stata collocata in un unico plesso – segnala la Flc –. Sono state ricreate aule nei corridoi con dei pannelli divisori, e sicuramente si creeranno problemi acustici. Ci sono aule negli scantinati e nei sottoscala, come segnalato da alcuni insegnanti. Punti pericolanti sono diventati uscite d’emergenza. E ci sono classi accorpate”.