“La decisione del Consiglio dei ministri di decretare lo stato di emergenza sui migranti appare sproporzionata e inutile, è solo propaganda orientata a distrarre l’opinione pubblica dai più urgenti problemi del Paese. Il disegno di legge 591/2023 convertito nel dl 20/2023, cosiddetto Decreto Cutro, ripropone formule vecchie che già in passato hanno mostrato di non risolvere alcun problema, ma anzi di produrre ulteriori ingiustizie e difficoltà". Lo afferma il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincenzo Esposito. “Dal 2014 al 2017 – prosegue - sono sbarcate 623 mila persone, sono state presentate 400 mila domande d'asilo e sono state registrate nel sistema d'accoglienza 528 mila presenze, molte delle quali durate più di un anno. Negli stessi anni siamo arrivati a ospitare più di 190 mila persone senza che sia stata dichiarata alcuna emergenza. Continuare a usare l’immigrazione come argomento di campagne mediatiche volte a raccogliere facile consenso indicando sempre gli stessi capri espiatori, non solo non è nell’interesse del Paese, ma rischia di generare ulteriori problemi per la pubblica amministrazione e per i territori coinvolti, oltre che per le persone".

"L’aumento degli sbarchi - sottolinea il dirigente sindacale - non può essere affrontato con l’istituzione di nuovi centri per il rimpatrio e ipotetiche espulsioni. La storia degli ultimi vent’anni ci insegna che questo è un modo disumano e totalmente inefficace di affrontare un tema che non è emergenziale, ma che meriterebbe altre politiche sia a livello europeo che dei singoli Stati, anzitutto per modificare gli squilibri mondiali che generano vittime, profughi e disperati in cerca di una prospettiva di vita migliore”. Secondo il segretario “la dichiarazione di stato di emergenza su tutto il territorio nazionale rischia di essere un atto meramente politico che non migliora e non aiuta i territori che da soli fronteggiano gli sbarchi. Inoltre, non viene posta la questione di dotarsi ordinariamente di un adeguato sistema di accoglienza prevedendo le indispensabili azioni di rafforzamento ove necessarie. Per questo motivo – conclude Esposito – la Cgil di Potenza si unisce alla mobilitazione nazionale contro la conversione in legge del Decreto Cutro, i cui provvedimenti mirano a smantellare la protezione speciale a tutela della vita privata e familiare dello straniero, che aveva in parte attutito i disastrosi effetti dell’abolizione della protezione umanitaria, a potenziare la rete dei Centri per il rimpatrio, a ostacolare il diritto al ricorso dei richiedenti asilo che ottengono un diniego. Interventi che renderanno sempre più difficile il soggiorno regolare e una positiva integrazione in Italia e che contribuiranno alla criminalizzazione delle persone migranti, a detrimento non solo loro, ma dell’intera collettività”.