“Il padre deve dare le regole, la madre accudire”. È l'ennesima affermazione scandalosa pronunciata da Carlo Ciccioli, consigliere regionale nelle Marche nonché capogruppo del partito che esprime il presidente nella Regione. Parole che lasciano senza parole. Ulteriore segno di una regressione oscurantista già denunciata tante volte da associazioni e movimenti femminili e dal sindacato che anche oggi scende in campo. 

La Cgil Marche, con la sua segreteria e il Forum donne, rinnova l'allarme: "È cosi: nelle Marche è scesa la notte; una notte che vorrebbe riportare con sé il buio di una cultura patriarcale, arretrata e misera, che vuole maschi dominanti e donne meste e servizievoli. Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha una strana, triste e arretrata idea di famiglia. Una famiglia che deve essere rigorosamente 'composta da uomo, donna e figli' perché per Ciccioli 'considerare altre forme è sbagliato'”.

E invece a essere sbagliata è proprio l'idea che anima queste esternazioni e che si traduce troppo spesso pericolosamente in provvedimenti che danneggiano le donne come la mancata piena applicazione della legge 194 e le disposizioni sulla somministrazione della pillola RU486.

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"Forse qualcuno  - prosegue la Cgil - dovrebbe avvisare il Consigliere Ciccioli che la riforma del diritto di famiglia non solo è già stata fatta ma sono anche già passati 46 anni da allora, per non arrivare a scomodare la Costituzione. Delle due l’una: o da adesso in poi dobbiamo prendere Ciccioli come il pittoresco personaggio del bar di paese che nessuno prende sul serio oppure considerarlo come il dirigente politico di primo piano dell’attuale maggioranza in Consiglio regionale". Ma dal sindacato oggi arriva un punto interrogativo in più che chiama in causa anche altre donne: "C’è da chiedersi cosa aspettano l’Assessora Latini e le consigliere regionali di maggioranza a far sentire la loro voce. Non hanno forse niente da dire? Possono tacere di fronte a cosi gravi e indicibili affermazioni? Ci saremmo aspettati una loro immediata e doverosa presa di distanza e invece il loro silenzio pesa quanto la gravità delle affermazioni di Ciccioli".

Le risposte non arrivano ma i punti interrogativi restano e pesano anche quelli.