“Se vogliamo ospedali sicuri, in cui il virus sia sotto controllo, non si può prescindere dalla somministrazione del vaccino a tutti coloro che lavorano in questi siti. Non solo ai dipendenti diretti, ma anche a noi degli appalti. Io, grazie all’impegno della Cgil, lo scorso 6 gennaio ho ricevuto la prima dose del vaccino. Solo così può iniziare davvero la lunga maratona contro la pandemia”.

Poche, semplici parole, quelle di Davide, delegato della Filcams e addetto di una ditta in appalto per il trasporto di materiali biologici all'Ospedale Sant'Orsola di Bologna. Per spiegarci l’importanza di un accordo, quasi unico nel panorama nazionale, con cui la Cgil del territorio, insieme alle altre confederazioni, ha reso possibile l’inserimento, nella prima fase di distribuzione dell’antidoto, di chi lavora negli appalti della sanità del capoluogo emiliano. Un risultato che mette al sicuro i presidi ospedalieri, chi ci lavora e le famiglie e limita il rischio del contagio.  

“È importante ricordare che all’interno degli ospedali, oltre a medici, infermieri e operatori socio sanitari, lavorano tante altre persone che svolgono mansioni che, seppure considerate accessorie, restano fondamentali per il funzionamento delle strutture stesse. E poi lo considero un riconoscimento al nostro lavoro durante la pandemia. Quando sarà il vostro turno – è il saluto di Davide – vaccinatevi!”.

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