La Camera del Lavoro di Reggio Emilia festeggia i suoi 70 anni con una mostra che ne ripercorre la storia, evidenziandone il ruolo centrale svolto nella vita della comunità locale. Via Roma 53 prende il titolo dall’indirizzo che segna la rinascita della Cgil, nel 1955, a Palazzo Guidotti. Un anno prima c’era stato lo sgombero della precedente sede, Palazzo Carmi, che era stata assegnata alla Cgil e al Pc dal Comitato di Liberazione Nazionale. Una scelta fortemente simbolica, trattandosi della ex sede del Partito fascista, un riconoscimento verso le organizzazioni sindacali che erano state fra i principali obbiettivi dei regimi autoritari del ‘900.

Dallo sgombero alla nuova sede

“Ma è anche la volontà di dare una nuova vita a spazi che celebravano la loro rinascita – commenta Cristian Sesena, segretario generale della Cgil di Reggio Emilia - venendo adibiti a funzioni sociali e costituzionali, come la tutela del lavoro”. La mostra, allestita nella corte interna della Cgil e visitabile fino al 15 di novembre, è realizzata in collaborazione con Spazio Gerra. Racconta la storia dei luoghi che sono e sono stati la casa del sindacato, attraverso le vicende legate allo sgombero della precedente sede della Camera del Lavoro - Palazzo Carmi nell’ottobre 1954 – fino all’inaugurazione dell’attuale sede - Palazzo Guicciardi Guidotti nel giugno 1955.

La prima sede al posto del Partito Fascista

“Nell'ambito delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della Liberazione – racconta Sesana - nella nostra città ci si è confrontati con Comune, Istituto Cervi, Istoreco e Anpi su come far vivere il tema dell'antifascismo oltre il 25 aprile del 2025, tenuto conto del clima politico generale nel Paese, in cui la destra ha provato e continua a provare a riscrivere la storia di quel periodo. La sede da cui venimmo sfrattati dal Governo Scelba, a dieci anni dal 1945, era la sede che il Cln ci aveva assegnato dopo che la città fu riconsegnata dalla lotta partigiana alla democrazia. Ci è sembrato coerente legare, al di là dello iato temporale fra i due fatti, la nostra ricorrenza a quella più grande della Liberazione”.

La nuova sede acquistata con le sottoscrizioni dei lavoratori 

“È una storia bella e anche commovente”, commenta il segretario raccontando come, dopo tre giorni di eroica resistenza per evitare lo sgombero, culminata in scontri con le forze dell'ordine, cortei e arresti, si decise di individuarne una nuova. Palazzo Guicciardi Guidotti (l’attuale sede) venne acquistato con le sottoscrizioni dei cittadini e lavoratori (per un ammontare di più di 500 mila euro attuali) e completamente ristrutturato con ore e ore di lavoro gratuito e volontario di artigiani, professionisti, lavoratrici e lavoratori reggiani. “Queste compagne e compagni diedero un contributo fondamentale per la costruzione di quella che negli anni è diventata la casa dei lavoratori reggiani – aggiunge Sesena – e un presidio insostituibile di valori quali la coesione sociale, l'accoglienza, la solidarietà e l'integrazione”.

Il percorso espositivo

Il percorso espositivo si compone di più di 30 immagini, fra fotografie, documenti, manifesti e pagine di giornale. L’esposizione, che utilizza fotografie provenienti dalla Fototeca della Biblioteca Panizzi e dall’Archivio fotografico della Cgil nazionale, arricchita anche di materiali documentali provenienti dall’Archivio storico della Camera del Lavoro di Reggio Emilia, è corredata da estratti della stampa del periodo come la La Verità, settimanale della Federazione reggiana del Pci, e Lavoro, settimanale della Cgil nazionale. Alla mostra si accompagna la collocazione permanente, nello scalone che si trova all’ingresso della Camera del Lavoro, della fotografia che ritrae Giuseppe Di Vittorio (allora segretario generale della Cgil nazionale), Walter Sacchetti (segretario generale della Camera del Lavoro) e Franco Iotti (segretario confederale della Camera del Lavoro) mentre salgono lo scalone di Palazzo Guicciardi Guidotti il 19 giugno 1955, poco dopo il taglio del nastro, avviandosi alla visita dei locali appena inaugurati.

La lettera di Di Vittorio 

Chiude la mostra un estratto dell’intervento che Giuseppe Di Vittorio tenne il 19 giugno 1955 – giorno dell’inaugurazione dell’attuale sede del sindacato - presso il Teatro Valli. L’intervento, a cui presta la voce il segretario generale Cristian Sesena, sarà ascoltabile dai visitatori direttamente attraverso un QR code. “Il testo del discorso che Giuseppe Di Vittorio fece è straordinariamente attuale – conclude Sesena - Ridargli voce e vita è stato a dir poco emozionante”.

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