Ogni 21 febbraio, i tifosi del club calcistico francese Stella Rossa, di Saint-Ouen-sur-Seine, commemorano un calciatore italiano. A Rino Dalla Negra, sportivo, operaio e partigiano, è persino intitolata una tribuna dello stadio della Red Star, nella città della squadra. Eppure il calciatore che la Francia ricorda, l’Italia sembra averlo dimenticato. Figlio di italiani antifascisti, fuggiti alle persecuzioni di Mussolini, entrò nella Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale. Morì fucilato dai nazisti a Mont Valérien il 21 febbraio 1944, insieme al gruppo Manouchian. Alla sua storia sarà dedicato il documentario Rino Dalla Negra, calciatore partigiano, firmato da Daniele Ceccarini e Mario Molinari, con le musiche di Marco Rovelli.

Per la produzione, con il sostegno dell’Anpi Nazionale, la rivista Patria Indipendente ha lanciato una campagna di crowfunding sulla piattaforma di Produzioni dal basso (per contribuire al progetto). Una vicenda che merita di essere approfondita e ricordata perché - come scrive la rivista - “è la storia dell’impegno antifascista di un giovane emigrato di origini italiane, proveniente dalle classi popolari e che vive nella periferia di una Francia già allora plurale. Una storia sociale di lotta per la Resistenza che si inserisce in un’altra narrazione: quella di una Francia terra di accoglienza, in particolare per gli antifascisti italiani e per gli ebrei perseguitati dai nazisti”.

Il padre di Rino, operaio edile friulano, negli anni Venti si trasferisce con la famiglia nel sobborgo parigino di Argenteuil, nel quartiere chiamato “Mazzagrande”, dove viveva una numerosa comunità di italiani antifascisti fuggiti dal regime. All’età di 14 anni, Rino Della Negra è assunto come operaio nella fabbrica metallurgica Chausson di Asnières, ed è proprio lì che intraprende la sua carriera come calciatore, giocando come ala destra. Da quel momento, sport e politica saranno un connubio indissolubile nella sua esistenza, che prosegue tra i successi calcistici nella Red Star (stagione 1943-1944) e la partecipazione attiva alla Resistenza. Sarà anche questo uno dei motivi che influenzeranno la storia della squadra e della sua tifoseria, legate alla tradizione della sinistra antifascista e caratterizzate da una militanza sportiva popolare e antirazzista. Le partite della Red Star sono colorate da slogan antifascisti, antisessisti e da una partecipazione attiva. La commemorazione di Rino dalla Negra, ogni 21 febbraio dal 2004, è una vera e propria festa nello stadio, caratterizzata da striscioni, canzoni, video.

Il documentario di Ceccarini e Molinari vuole restituire all’Italia un tassello di memoria andata persa nel tempo.