Ancora un passo, poi il vuoto

Lì dove i giorni finiscono,

e una nave affonda nel tempo,

c’era un uomo con la schiena piegata,

non dalla vecchiaia,

ma dai turni mai interrotti.

Settant’anni,

non bastano per posare il martello,

né per guadagnarsi il diritto

di sedere al margine del giorno

senza il rombo dei cantieri.

Era salito sull’impalcatura

come ogni mattina —

mani ruvide, silenzi cuciti addosso,

il bisogno che pesa più della gravità.

Poi, quattro metri prima del cielo,

la caduta.

Il vento ha raccolto il suo nome,

ma nessun cartellone aziendale

riporterà la sua storia,

solo una voce spezzata,

una pausa nella catena di montaggio del dolore.

Inutili i soccorsi.

Il tempo lì si è fermato

come un orologio rotto nella tasca

di un uomo che voleva solo

arrotondare.

Diceva il cartello dell’azienda:

Il denaro guarisce tutto.

Ma non il vuoto lasciato,

non le mani senza saluto,

non gli occhi della civetta

che vegliano sul buio delle coscienze.

La terra si gonfia di sangue

e nel suo ventre pulsa una storia

che non va in pensione mai.

È fatta di madri, mogli, figli

che versano lacrime inascoltate,

mentre noi camminiamo

sui raccolti nutriti d’ingiustizia.

Siamo cannibali inconsapevoli

di una fame collettiva,

che mastica uomini

e ne risputa le ossa

tra i chiodi e le impalcature.

Eppure, tu non taci.

Non tacciono i vivi che ti hanno amato.

Il tuo nome

non si cancella con una folata di vento.

Risuona. Riverbera.

Come un martello

che non smette di battere.

Yuleisy Cruz Lezcano è una poetessa, scrittrice e professionista della salute originaria di Cuba, residente a Marzabotto, in provincia di Bologna. Ha pubblicato 18 libri, alcuni dei quali in edizione bilingue (italiano/spagnolo e spagnolo/portoghese). Il suo ultimo libro Di un’altra voce sarà la paura (Leonida Edizioni, 2024) è stato candidato al Premio Strega e selezionato per il Salone internazionale del libro di Torino 2024.