Nasce in un quartiere difficile di Napoli - una periferia nel cuore della città - il Nuovo Teatro Sanità, avamposto culturale in un rione con uno dei più alti tassi di dispersione scolastica e disoccupazione d’Italia. Siamo nel 2013 quando Mario Gelardi, drammaturgo e regista che solo qualche anno prima aveva firmato la regia della versione teatrale di Gomorra di Roberto Saviano, riceve la direzione artistica di uno spazio off nel quartiere Sanità, ricavato in una struttura monumentale: una splendida chiesa del ‘700 con pavimentazione dell’800. Uno spazio assolutamente sui generis, con un patrimonio umano annesso alla struttura: circa trenta ragazzi del quartiere che da sempre avevano abitato e animato quel posto. 

Gelardi chiama a raccolta un manipolo di collaboratori, professionisti del settore, e da lì ha inizio uno dei progetti di teatro sociale e di comunità che ha ricevuto maggiore attenzione negli ultimi anni in Italia. Nel 2017 il collettivo ntS' riceve il premio “Giuseppe Fava” per l’impegno civile coniugato al teatro e successivamente il premio “Rete Critica” come miglior progetto e organizzazione teatrale italiana. Nel 2019, ancora, il prestigioso premio “Radicondoli”, assegnato da critici teatrali del territorio nazionale, con la seguente motivazione: “La città Napoli che rigenera se stessa attraverso il teatro, il teatro che, da esperienza del suo palcoscenico, diventa motore di risanamento sociale e culturale, è quanto ha realizzato nel quartiere Sanità, noto più per le sparatorie e i delitti di camorra che non per aver dato i natali a Totò, Mario Gelardi con un gruppo di una trentina di ragazzi capitanati da Carlo Geltrude, in soli sei anni”. 

Questo luogo, laboratorio permanente aperto tutti i giorni tutto il giorno, si propone non solo di realizzare un cartellone teatrale di qualità, ma anche di formare i giovani ai mestieri teatrali, coinvolgendoli nella gestione e nelle attività del teatro, creando una realtà sociale di riferimento per il quartiere e la città. Ad oggi, il Nuovo Teatro Sanità è arrivato alla sua settima stagione teatrale, portando sul palco nomi rilevanti del panorama artistico locale e nazionale, tra cui Eugenio Allegri, Renato Carpentieri, Marina Confalone, Gea Martire, Nello Mascia, Enzo Moscato, Roberto Saviano, Toni Servillo.

Nel 2018 poi Gelardi ha una nuova intuizione: realizzare un osservatorio sulla drammaturgia europea sul piccolo palcoscenico di piazzetta San Vincenzo. L’idea è nata dopo il fortunato progetto “Cities on the Edge” creato dal Goethe Institut di Napoli e Marsiglia insieme al Deutsch-französisches Jugendwerk, grazie al quale la compagnia giovane ntS’ è approdata in Germania e a Marsiglia. Da qui parte l’idea di una stagione che realizzi alla Sanità un polo teatrale europeo, favorendo la conoscenza dell’altro e lo scambio interculturale. Sempre in ambito internazionale, ntS’ ha realizzato con altre importanti realtà teatrali del sud Italia il progetto "BeyondtheSUD (BETSUD)" allargando l’osservatorio sulla produzione drammaturgica fino all’America Latina.

Tra gli spettacoli di maggior successo del Teatro Sanità si possono segnalare i format site-specific Do no disturb, ambientato nelle prestigiose camere d’albergo del Grand Hotel Parker’s, dove 30 spettatori a replica sono condotti a spiare l’intimità di tre coppie prima che queste lascino la stanza d’albergo; e Tur de Vasc’, realizzato nei bassi del quartiere - le tipiche costruzioni simbolo di arretratezza sociale e culturale - nei quali sono stati fatti rivivere, tra gli altri, i testi dell’autore russo Anton Cechov riambientati nel quartiere ai giorni nostri. Lo spettacolo di maggior successo targato ntS’ è stato certamente l’adattamento teatrale de La paranza dei bambini di Roberto Saviano, che ha debuttano al Spoleto festival dei Due Mondi e col quale la compagnia ha girato i palcoscenici di tutta Italia. 

Il teatro di piazzetta San Vincenzo ha ripreso la sua attività il 26 giugno:. “Dopo l’emergenza Covid – spiega il direttore artistico Mario Gelardi - abbiamo pensato di ritornare ad abitare con il nostro teatro site-specific i luoghi del quartiere e della città. Dal quasi segreto Giardino degli aranci, incastonato nel tufo della Sanità, al chiostro della basilica di Santa Maria, al prestigioso Museo Madre, per poi tornare ad ottobre in collaborazione col Teatro Stabile di Napoli alla Basilica di Santa Maria alla Sanità con lo spettacolo La peste al Rione Sanità, adattamento da Albert Camus”. 

“Immaginiamo questo periodo che va da settembre a dicembre come il proseguimento della stagione interrotta, prima di proporne una nuova per il 2021 – continua Gelardi –. Con l’apertura della nuova stagione abbiamo deciso di affidare il nostro spazio per tre mesi ai giovani autori e ai loro progetti, dando loro la possibilità non solo di debuttare ma anche di essere ospitati in brevi residenze. È il nostro modo per creare una catena di solidarietà teatrale non così scontata”.