Trentasei anni, studi di cinema in Germania, Francesco Sossai è nato nelle Dolomiti Bellunesi. Le città di pianura è il suo film rivelazione presentato al Festival nella sezione Un certain regard. È un Sorpasso dei giorni nostri in cerca delle ultime tracce di umanesimo, attraverso la devastazione del paesaggio in quel Nord Est industriale che fu.
La crisi del 2008 ha lasciato incredibili rovine. Fabbriche chiuse, perdita del lavoro e non solo. I due protagonisti cinquantenni, ex operai, sono rimasti al bar. Ogni giorno, meglio, ogni notte fanno chilometri per andarsi a bere l’ultimo bicchiere.
L’incontro con un giovane studente di architettura sarà l’occasione per allargare lo sguardo anche al paesaggio che li circonda. Un territorio devastato dalle politiche speculative delle infrastrutture, dei condomini intensivi, nella creazione di non luoghi come nel resto d’Italia, come nel resto del mondo globalizzato. L’antidoto, ci indica il regista, ancora una volta è l’umanesimo.