Il 22 maggio si celebra la Giornata mondiale della biodiversità, un'occasione fondamentale per riflettere su impatti e prospettive economiche e sociali che riguardano la ricchezza naturale del nostro pianeta e le azioni necessarie a preservarla. L'Italia, con il suo straordinario patrimonio di specie e habitat, si trova oggi a dover fare i conti con una mutazione sul piano normativo che rischia di distruggere lo stesso patrimonio ed invertire la rotta rispetto agli impegni politici e finanziari assunti a livello nazionale e sovranazionale per la tutela ambientale.

La ricchezza biologica è sempre più a rischio e la perdita di biodiversità è un'emergenza concreta derivante non solo da deforestazione, inquinamento e impatto dei cambiamenti climatici, ma anche da una politica che ammicca agli armieri ed ai cacciatori per aumentare il proprio consenso.

Solo qualche giorno fa è stata presentata una proposta per la modifica della legge 157/92 che, se venisse approvata, azzererebbe tutto ciò che si è fatto negli ultimi 60 anni in termini di politiche e azioni volte a preservare la nostra “Casa comune”, sovvertendo i principi dell’art.9 della Costituzione, che obbliga lo Stato attraverso le sue leggi “a garantire la tutela dell’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni”.

Nonostante questo scenario critico, possiamo ritenere un segnale positivo il bando di Invitalia "Investimenti sostenibili 4.0" che, con una dotazione circa 300 milioni di euro di finanziamenti pubblici per l'ambiente da destinare a investimenti sostenibili, si è già chiuso lo scorso 20 maggio per l'esaurimento dei fondi.

Nel settore finanziario il nostro Paese sta mostrando una crescente attenzione verso la sostenibilità. La Banca d'Italia, ad esempio, ha integrato strategie di finanza sostenibile nella gestione dei propri portafogli investendo attivamente in green bond e ha istituito un Comitato per i cambiamenti climatici e la sostenibilità che, tra le varie attività, monitora gli indicatori di sostenibilità per i titoli di Stato dell'Eurozona.

Non è un caso che anche l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) ha definito la biodiversità come la "prossima frontiera negli investimenti Esg” (Environmental, social and governance), evidenziando però un elevato rischio di greenwashing per la complessa misurazione dell’impatto ambientale nel medio e lungo periodo.

Un incremento significativo degli investimenti, sia pubblici che privati, nel campo della biodiversità aprirebbe importanti prospettive di sviluppo per l'Italia e consentirebbe di attuare pienamente la Strategia nazionale e quella europea per la Biodiversità al 2030 e di promuovere un'economia "nature positive" che oltre a proteggere il capitale naturale, stimolerebbe anche l'innovazione e la creazione di nuovi posti di lavoro.

Nonostante l’Europa abbia recentemente lanciato segnali di inversione di tendenza con la Direttiva omnibus, i Paesi e i mercati dell’Unione hanno ormai acquisito una consapevolezza sui rischi climatici e sulla necessità di canalizzare gli investimenti finanziari verso la transizione ecologica.

La Giornata mondiale della biodiversità è un’occasione per ricordare ai governi l'urgenza di intensificare gli sforzi per proteggere il nostro patrimonio ambientale, attraverso un impegno collettivo della politica, del sindacato, degli azionisti e dei risparmiatori, anche rinunciando ad una parte dei rendimenti, per creare opportunità di sviluppo attraverso una giusta transizione.