Un primo accordo, importante, nella direzione del rinnovo complessivo del contratto nazionale di lavoro, la cui “centralità” è pienamente confermata. L’hanno sottoscritto oggi, 16 giugno, i sindacati del settore agroalimentare Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil insieme alle tre centrali cooperative Agci-Agrital, Confcooperative-Fedagripesca e Legacoop-Agroalimentare. Difende il potere d’acquisto e conferma le tutele contrattuali per oltre 50 mila lavoratori dipendenti delle coop che curano la trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici e la lavorazione dei prodotti alimentari.

Il giudizio unitario delle federazioni sindacali è positivo: “L’intesa raggiunta - spiegano - offre risposte certe e immediate da un punto di vista salariale e normativo”. Si tratta di “un primo passo importante che valorizza concretamente il lavoro svolto e l’impegno profuso dalle lavoratrici e dai lavoratori”. 

Sul piano retributivo l’intesa prevede un recupero salariale, a decorrere dal primo dicembre 2019 e per tutto il 2020, pari a 21,43 euro (a parametro 137), e il pagamento degli arretrati scaglionati in tre tranche, tra giugno e agosto. L’accordo stabilisce, inoltre, lo slittamento a gennaio 2021 del versamento del contributo a carico di lavoratrici e lavoratori del fondo sanitario integrativo del settore.

Fai, Flai e Uila hanno concordato con le centrali cooperative la ripresa del negoziato, a partire dal prossimo 27 luglio, per approdare al rinnovo del contratto collettivo della cooperazione alimentare 2019-2023.

Tina Balì, segretaria nazionale della Flai Cgil, sottolinea la “grande soddisfazione” del sindacato “per due motivi”. “In primis - spiega - l’intesa raggiunta, già nelle premesse, riconosce lo straordinario ruolo svolto dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore durante l’emergenza Covid-19, il senso di responsabilità e di grande impegno per garantire, attraverso il loro lavoro, che non mancasse quello che è un bene di prima necessità per le persone: la garanzia dei generi alimentari”. 

“L’accordo inoltre – prosegue Balì - dimostra ancora una volta il valore e il buon livello di relazioni sindacali nel settore. Il confronto non si è mai fermato, nemmeno nella fase del lockdown, ne sono riprova i tanti importanti accordi sottoscritti nelle aziende, dalle rappresentanze sindacali e dai Rls per garantire il rispetto della salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici rimasti sempre in attività”. Anche per la dirigente Flai, inoltre, è rilevante la conferma della centralità del contratto collettivo nazionale, “che in questo momento critico per il nostro Paese vede attacchi avventati”.

Ma la trattativa è destinata a proseguire, puntualizza Balì, sulla “gestione degli orari di lavoro e del lavoro a distanza”, e su “importanti temi come la salute, la sicurezza e la formazione, anche alla luce dei grandi cambiamenti nell’organizzazione del lavoro nella fase di emergenza, legandoli alle specificità e del mondo cooperativo”.

“Siamo in una fase delicata per la vita del nostro Paese - conclude Balì -, la pandemia ha messo tutti a dura prova, ma solo con il confronto e con il dialogo potremmo cogliere le sfide, e il settore agroalimentare e in particolare quello cooperativo è uno dei settori portanti da cui possiamo ripartire”.