La riconversione degli ex zuccherifici non è più soltanto un sogno nel cassetto ma sta diventando finalmente realtà. È stato sottoscritto ieri, infatti, il primo accordo operativo per la riconversione dello zuccherificio Sfir di Forlimpopoli (Forlì-Cesena), investito come altri 14 siti italiani dalla riforma europea dell’Ocm e costretto, quindi, a cambiare la propria produzione. Ne dà notizia la Flai Cgil in un comunicato.

Dal primo novembre, spiega il sindacato dell’agroindustria, la nuova azienda Butos Ho.Re.Ca. inizierà, pertanto, le proprie attività operando nel comparto alimentare offrendo prodotti diversificati derivanti dallo zucchero. I lavoratori, finora in cassa integrazione, saranno tutti assunti a tempo indeterminato e per loro saranno garantite tutte le condizioni economico-normative previste dalla contrattazione corrente, compresa l’applicazione del contratto nazionale dell’industria alimentare.

“Con l’accordo su Forlimpopoli – ha dichiarato il segretario nazionale della Flai Antonio Mattioli – abbiamo avviato la fase conclusiva della gestione della scellerata riforma europea dello zucchero, che ha significato per i lavoratori italiani anni di cassa integrazione, di salario ridotto e di non occupazione. Questo accordo è stato il frutto di una quotidiana e determinata azione sindacale – ha continuato Mattioli – che ha reso possibile il futuro occupazionale di questi lavoratori, anche grazie alla loro continua mobilitazione e alla collaborazione tra le parti”. “A questo punto – ha concluso – abbiamo creato un primo virtuoso precedente che deve servire da buon viatico per tutti gli altri siti dismessi che devono ancora essere riconvertiti”. Nelle prossime settimane si dovrà discutere presso il ministero del Lavoro del rinnovo degli ammortizzatori sociali e dovranno essere presi in esame tutti gli altri progetti di riconversione.