Sono iniziati gli incontri di Cgil, Cisl e Uil regionali sulla “vertenza Umbria” con le forze politiche. "L’obiettivo che il sindacato si pone - si legge in una nota dei tre segretari generali, Mario Bravi, Ulderico Sbarra e Claudio Bendini - è quello di mettere al centro della discussione del confronto della nostra regione il valore del lavoro".

"Rimettere al centro i valori del lavoro - spiegano i sindacati - significa dare una risposta di prospettiva alla vertenza Ast Thyssen, su cui è intervenuto anche Papa Francesco, alla crisi della fascia appenninica con al centro la Antonio Merloni e alle oltre 165 vertenze aperte nella nostra regione, con particolare riferimento alle difficoltà croniche dell’edilizia e alle problematiche sempre più rilevanti del settore alimentare".

Dopo "il proficuo incontro" di sabato scorso con il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, stamattina (10 settembre), i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno avviato gli incontri con le forze politiche regionali incontrando una delegazione del Psi, formata dal Segretario Regionale Aldo Potenza e dal capogruppo regionale Massimo Buconi.

"La delegazione del Psi - scrivono i sindacati nella nota - ha convenuto sugli obiettivi fondamentali posti dal sindacato umbro e sull’esigenza di costruire iniziative e strumenti che rilancino e difendano l’occupazione e lo sviluppo nella nostra regione". Gli incontri - informano ancora Cgil, Cisl e Uil, proseguiranno in maniera incalzante nei prossimi giorni: il 17 è previsto l’incontro con la presidente della Regione Catiuscia Marini, mentre il 15 settembre sarà la volta del presidente della commissione lavoro della Camera dei Deputati, l'onorevole Cesare Damiano, che si confronterà con le forze sociali della regione in particolare sulla vertenza Ast e su quella dell’Antonio Merloni.

"Questi incontri - conclude la nota dei sindacati umbri - sono finalizzati a modificare profondamente le politiche economiche e sociali e a costruire risposte alla grave situazione economica e sociale che la nostra regione attraversa, rimettendo al centro per l’Umbria il lavoro e i suoi diritti".