I sindacati proclamano lo stato di agitazione per i lavoratori di Valtur. Il 24 luglio le segreterie nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs hanno incontrato, a Roma, la direzione di Valtur, per completare la discussione sul documento sindacale di rilancio delle relazioni e di regolamentazione delle condizioni di lavoro, già avviata a Milano il 20 luglio.

Il documento sindacale, alla luce delle gravissime difficoltà che si erano presentate nei villaggi all’avvio della stagione in relazione alla presenza di aziende appaltatrici e subappaltatrici, all’applicazione del contratto nazionale del turismo e all’esercizio del diritto di precedenza degli stagionali, proponeva alla controparte datoriale le seguenti priorità: definizione di uno strutturato sistema di relazioni sindacali, articolato a livello nazionale e territoriale, finalizzato ad affrontare preventivamente le problematiche relative a riorganizzazione, esternalizzazione, appalti e procedure di affidamento degli stessi, terziarizzazioni, composizione degli organici e gestione del personale; applicazione del Ccnl del turismo a tutte le persone occupate nel perimetro delle strutture gestite da Valtur (come peraltro stabilito dall’accordo a suo tempo sottoscritto presso il ministero dello sviluppo economico) e la certezza e l’esigibilità del diritto di precedenza in capo alle lavoratrici e ai lavoratori stagionali.

"Rispetto a queste tematiche, la risposta di Valtur è stata del tutto insoddisfacente, nonostante già da aprile le segreterie nazionali avessero posto all’impresa la necessità di regolamentare tali questioni per evitare i gravi disagi poi vissuti dai lavoratori. In particolare, l’azienda si è dichiarata indisponibile a convergere sulle nostre richieste su due punti precisi, che rappresentavano il 'cuore' delle nostre richieste: la salvaguardia della continuità occupazionale delle persone già occupate nelle strutture del gruppo, attraverso il riconoscimento e l’esigibilità del diritto di precedenza dei tempi determinati, anche nei confronti dei terzisti in appalto o subappalto e in caso di cambio di appalto; lo sviluppo di un sistema di relazioni a livello territoriale che avesse al centro il monitoraggio dell’applicazione del diritto di prelazione degli stagionali e un confronto, preventivo all’avvio della stagione, in cui discutere la programmazione dell’attività dei villaggi coinvolgendo anche i terzisti", sostengono i sindacati.

"È chiaro che non accettando queste richieste l’azienda si è rifiutata di dare risposte alle più importanti esigenze rappresentate dal sindacato a tutela dei lavoratori. In ultima analisi, dopo mesi di confronto, Valtur si è rifiutata di dare un segno di discontinuità rispetto al recente passato. Le generiche disponibilità dell’impresa a un cambio di passo da realizzare assieme, puntando su regole e qualità del lavoro erano dunque infondate", proseguono le tre sigle.

Alla luce di tutto quanto sopra, i confederali di categoria hanno proclamato lo stato di agitazione, dando mandato alle strutture territoriali di gestire una giornata di sciopero, valutando il momento di massima efficacia dell’azione di lotta. "Inoltre, richiederemo la riapertura di un confronto con il Mise, finalizzato a illustrare le situazioni di grave difficoltà riscontrate in Valtur e a sollecitare la conferma di un quadro di regole a tutela dell’occupazione e della qualità del lavoro in una delle realtà più conosciute nell’ambito del settore turistico", conclude il sindacato.