Non è stata neppure presa in considerazione la proposta delle organizzazioni sindacali di rinviare i licenziamenti senza produrre ulteriori costi per la procedura di liquidazione, ovvero ricorrendo all'aspettativa non retribuita. La Valtur di Bonomi non guarda in faccia nessuno e procede con l'invio delle lettere di licenziamento, arrivate questa mattina (15 giugno). 

“Un ulteriore schiaffo ai lavoratori e alle istituzioni, che dimostra come il finanziere dal volto umano sia una figura ben lungi dall'essere incarnata dal signor Bonomi - dichiara Luca De Zolt della Filcams Cgil -. Il momento per i lavoratori e le loro famiglie è drammatico e al dramma si aggiunge la rabbia per il comportamento dei manager e dell'investitore. Proprio ora che si aprono spiragli collegati all'asta sul marchio, si vuole ancora una volta rimarcare che l'imprenditore può fare quello che vuole, in barba all'etica e alla responsabilità d'impresa”. 

La volontà unilaterale dell'azienda era emersa nell'incontro al ministero del Lavoro del 13 giugno in cui era stata annunciata l'asta pubblica per l'acquisto del marchio. Vi sarebbero già offerte presentate al liquidatore. Filcams, Fisascat e Uiltucs avevano chiesto al liquidatore di non procedere con i licenziamenti  e di riaprire il tavolo presso il Mise chiedendo a chi ha manifestato interesse per il marchio la disponibilità ad avviare un percorso di recupero dell'azienda e dell'occupazione. Tutto, però, è risultato inutile. Il marchio è all'asta per 1.500.000 euro, le organizzazioni sindacali hanno chiesto al Mise di riaprire un tavolo di crisi con chi manifesterà interesse sul marchio per collegare all'acquisto un programma di re-industrializzazione. 

Valtur, il marchio storico del turismo italiano, è in mano all'Investindutrial di Bonomi dal 2016. "Tutta da chiarire la storia recente della società e i rapporti con le società a capitale pubblico, come Cassa Depositi e Prestiti che ha comprato i villaggi andati poi in gestione a TH Resorts, partecipata dalla stessa Cdp", si legge in una nota della Filcams.