Solidarietà ai giornalisti ed a tutte le maestranze dell’Unità arriva dalla Fillea Cgil, con un messaggio dei segretari nazionali Schiavella, Behri, Boni, Lo Balbo, Meschieri e di tutti i segretari regionali: Dufour della Val D’Aosta, Reggiori del Piemonte, Di Girolamo della Lombardia, Marante della Liguria, Zucchini del Veneto,Zabbeni di Trento, Parrichini di Bolzano, Giareghi del Friuli, Giove dell’Emilia Romagna, Bartoli della Toscana, Vertenzi delle Marche, Guerci del Lazio, Fiorucci dell’Umbria, Amicucci dell’Abruzzo, Sisto del Molise, Sannino della Campania, Penna della Puglia, Iacovino della Basilicata, Veraldi della Calabria, Tarantino della Sicilia, Cordeddu della Sardegna.

“Quelle sedici pagine bianche che oggi abbiamo trovato in edicola raccontano più di ogni parola il drammatico vuoto di informazione che si aprirà dal 1 agosto con la sospensione delle pubblicazioni dell’Unità. Non comprendiamo la decisione dell’editore, Nuova Iniziativa Editoriale, soprattutto in presenza di soluzioni alternative che potrebbero rilanciare il giornale, salvaguardando in tal modo il patrimonio di saperi e professionalità àrappresentato dai giornalisti e dalle maestranze, cui va tutta la nostra solidarietà ed il sostegno, e scongiurando la chiusura di una testata che da sempre è un punto di riferimento per il movimento dei lavoratori. L’Unità in questi novant’anni ha raccontato l’Italia vera, le sue contraddizioni, le speranze, le conquiste, ed è questo pezzo di paese che pagherà il prezzo più alto della sospensione delle pubblicazioni, e quelle pagine bianche oggi ne rappresentano tutta la portata. Per questo dalla Fillea nazionale e da tutti i segretari regionali, a rappresentare simbolicamente il bisogno di continuare a dare voce al mondo del lavoro, a quella dei giovani, delle donne, dei migranti, dei disoccupati, dei pensionati di tutto il paese, ci uniamo alla Cgil per chiedere al Partito Democratico di mettere in campo il suo peso e la sua autorevolezza affinchè il giornale torni presto in edicola. Per questo chiediamo che nessuno uccida l’Unità".