“Io credo sia una sconfitta per tutti, perché tutti gli studi ci insegnano che in molte delle società, le donne sono spesso le più preparate, quelle le cui abilità di mediazione e di costruzione determinano avanzamenti risultati migliori in termini ad esempio di produttività”. Lo afferma la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, commentando ai microfoni di RadioArticolo1 uno dei risultati delle elezioni, il fatto cioè che nel prossimo Parlamento la quota delle donne elette si ferma al 30 per cento.

Un discorso, quello sulla parità di genere, che va ben oltre la politica. “C'è una condizione evidente in quasi tutto il mercato del lavoro – osserva la sindacalista – che possiamo chiamare alle volte di segregazione occupazionale. C'è difficoltà a superare quello il 'tetto di cristallo', cioè ad arrivare al pari degli uomini nei posti apicali. Il segnale dato dal nuovo Parlamento è un brutto segnale, un altro campanello d'allarme, insieme alla sottooccupazione femminile e al numero di numero esorbitante di donne che rinunciano a lavorare a fronte della maternità”. 

“Tutti questi dati messi insieme – aggiunge Scacchetti – ci convincono sul fatto che la battaglia a favore di una società diversa, più a misura di donna e quindi più a misura della società, sia una battaglia dalla quale non possiamo arretrare. Spesso abbiamo utilizzato l'espressione che la condizione delle donne è la misura della democrazia di un Paese. Ecco, anche per questa ragione noi siamo un Paese che non sta troppo bene e anche per questa ragione è importante mobilitarsi e continuare a rivendicare pari opportunità in tutti gli ambiti e in tutti i settori”.