“A fronte di un aumento considerevole della povertà e dei bisogni individuali, la politica della spending review, e quindi dei tagli lineari, mette a dura prova il sistema delle autonomie locali e della sanità. Si ripropone con drammaticità la questione di quale welfare, in tempo di crisi, la nostra regione vuol definire”. Così Vanda Scarpelli, segretaria generale Fp Cgil Umbria, commenta la scoperta da parte della guardia di finanza di diverse irregolarità nelle cooperative sociali presenti nella regione.

“È responsabilità della politica locale definire al più presto scelte, razionalizzazioni e riorganizzazioni – osserva Scarpelli –. Nel contempo è fondamentale che gli enti appaltanti garantiscano puntualmente la filiera del controllo e delle verifiche, del rispetto delle regole e dei contratti. Ed è necessario che il processo messo in atto dall’assessorato per le Politiche sociali sull'accreditamento prosegua celermente il suo percorso, garantendo qualità del lavoro e dei servizi. È necessario, insomma, estirpare fenomeni di illegalità e contemporaneamente serve che le imprese sociali che da anni ‘fanno’ il welfare nella nostra regione definiscano anch’esse percorsi di qualità e di rispetto delle regole”.

“Sappiamo che le cooperative denunciate erano state da tempo escluse dalle centrali cooperative – aggiunge –. Ma occorre fare di più, mettere in regola tutto il sistema”.

“Si assuma il contratto nazionale di lavoro quale unico riferimento dei rapporti tra lavoratore e impresa – conclude la sindacalista –, si rispettino gli accordi sottoscritti e si dia valore e qualità alle relazioni sindacali”.