"Come stabilito all’assemblea dello scorso 16 giugno, il 3 luglio riprende la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori degli Uepe lombardi, già in stato di agitazione. In tutta la nostra regione si terranno presidi e iniziative locali per manifestare alla cittadinanza le pesanti problematiche che investono il personale degli uffici di esecuzione penale esterna, nel disinteresse generale in cui pare ancora persistere il ministero di Giustizia". Così Fp Cgil, Cisl Fp, Uil pa Uil, e Usb, in un comunicato congiunto.

"Da un lato, c’è la riorganizzazione confusa, e fatta senza le necessarie risorse economiche e umane, per cui gli Uepe confluiranno nel neodipartimento della giustizia minorile e di comunità. Dall’altro, c’è l’introduzione della misura della 'messa alla prova' anche per gli adulti, e il necessario accompagnamento all’inclusione sociale dell’autore di reato. Alla carenza di personale, si aggiunge la carenza di mezzi per poter svolgere al meglio la propria attività, come, ad esempio, le auto di servizio. Per non dire della scarsa manutenzione e pulizia degli uffici. In sintesi: non solo aumenta il lavoro, non lo si riorganizza né si fanno nuove assunzioni, ma pure si svalorizzano le professionalità di servizio sociale, che rappresentano una garanzia di sicurezza sul territorio", prosegue la nota sindacale.

"Per queste ragioni, il 3 luglio, in Lombardia, le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli Uepe saranno impegnati a far conoscere le tematiche relative all’esecuzione della pena sul territorio, attraverso il dialogo con la cittadinanza, i media e tutti gli attori coinvolti: bisogna far crescere e coltivare una cultura della pena coerente con la coscienza democratica dettata dalla Costituzione, perché sia possibile rendere un utile servizio alle persone e alla collettività", concludono le diverse sigle.