Lo sciopero dei lavoratori del turismo, organizzato per il 15 aprile, è l'argomento dell'intervista a Maria Grazia Gabrielli, segretaria generale della Filcams, realizzata stamattina da Italia Parla, la rubrica di RadioArticolo1.

"La situazione è molto complessa – ha esordito la dirigente sindacale –, perché il contratto nazionale di settore è scaduto da oltre due anni e il tavolo negoziale si è frammentato. Ognuna delle tante associazioni datoriali prova a rivendicare una propria linea, e l'unico punto in comune che hanno i datori di lavoro è quello di chiudere il ccnl riducendo condizioni e diritti dei lavoratori".

"La crisi non è l'unica causa del mancato rinnovo – ha aggiunto Gabrielli –; c'è un problema più generale, dovuto alla scarsa attenzione, soprattutto in termini d'investimenti, a un settore economico di punta per il Paese, che dà occupazione, spesso di qualità, anche a tanti giovani, impegnati in alberghi, bar, ristoranti, mense, agenzie di viaggio".

"Nelle trattative in corso
– ha rilevato ancora l'esponente dela Cgil –, il nostro punto di riferimento resta il ccnl siglato lo scorso anno con Federalberghi, dove abbiamo ottenuto un riconoscimento salariale significativo, nonostante le condizioni di criticità del Paese e del comparto, introducendo miglioramenti anche sotto il profilo normativo".

"Sul piano dei diritti e delle tutele – ha detto Gabrielli –, pensiamo a misure che possano arginare il Jobs act attraverso la contrattazione, recuperando in tal modo ciò che la riforma del mercato del lavoro di Renzi ha tolto, peggiorando  le condizioni di chi lavora. Non è una strada facile, ne siamo assolutamente consapevoli, sia nei contratti nazionali che nel secondo livello aziendale territoriale, che nel turismo è particolarmente debole, se comparato ad altri settori".

"Milano, Roma, e Taormina – ha continuato la segretaria della Filcams – sono le città che ospiteranno le manifestazioni nazionali che accompagneranno lo sciopero di dopodomani. In tutti e tre i casi sono scelte non casuali, in quanto abbiamo connotato volutamente le iniziative legate all'agitazione con i temi caldi del turismo. Utilizziamo la vetrina di Milano, perché molte persone che operano nel turismo lavoreranno per Expo 2015. Roma sarà la sede del Giubileo straordinario, e quindi anche per la capitale vogliamo legare l'evento alla condizione in cui lavorano tante persone del settore. Taormina è stata scelta a rappresentare il Sud del Paese, ed è uno dei simboli della modalità con cui si lavora prevalentemente nel turismo, la stagionalità".

"L'altra battaglia che stiamo conducendo assieme a Fisascat e Uiltucs
– ha osservato inoltre Gabrielli – è proprio quella di modificare la normativa introdotta dal Governo sulla disoccupazione dei lavoratori stagionali, cioè la Naspi, che prevede un assegno di sostegno di gran lunga inferiore a quello a cui si poteva avere diritto in passato: una penalizzazione rilevante, che riguarda tantissime persone, soprattutto nel Mezzogiorno, dove si vive di turismo solo nei mesi estivi. Investire nel settore, significa anche creare un modello per risolvere uno dei problemi principali, che è appunto quello della forte destagionalizzazione esistente: ovvero, fare in modo che si possa vivere di turismo per 365 giorni all'anno".

"Lo sciopero unitario del 15 aprile – ha proseguito la leader della Filcams – si associa, nello stesso giorno, a una mobilitazione mondiale, nata per difendere i salari dei lavoratori dei fast food. L'abbiamo già sperimentato lo scorso anno, e credo sia anche una modalità per riuscire a parlare un linguaggio comune anche nel mondo del lavoro e nelle battaglie di cui i lavoratori hanno bisogno, a partire appunto dalla tutela di questi settori. L'idea di manifestare e sapere che molti altri lo stanno facendo contemporaneamente, di sicuro dà una prospettiva diversa alle lotte sindacali". 

"Sempre in tema di battaglie comuni – ha concluso Gabrielli –, l'altro giorno noi eravamo al fianco dei lavoratori delle Province, mentre il 9 aprile abbiamo partecipato al presidio dei lavoratori delle Camere di commercio. Sono lotte che ci riguardano da vicino, perchè in moltissime aziende e società partecipate di quei settori, per non parlare degli appalti, si applicamo contratti di natura privata, riferibili proprio al mondo della Filcams, in particolar modo al ccnl del terziario. Quindi, la mobilitazione riguarda tutti, e parte non solo dall'esigenza della tutela, dignità e professionalità del lavoro, ma soprattutto dal fatto che oggi parlare di lavoro pubblico significa pensare a una macchina amministrativa che va verso i cittadini ed eroga servizi. Noi non possiamo essere disinteressati a quale riforma della pubblica amministrazione viene messa in campo: c'è bisogno di un cambiamento vero per migliorare le cose, non di semplici tagli lineari".