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Torna a salire la disoccupazione in Trentino, mentre si interrompe il trend positivo degli occupati: sono quindi negativi gli indici del mercato del lavoro trentino nella rilevazione Istat sulle forze di lavoro in Italia nel quarto trimestre del 2014. A dicembre infatti il tasso di disoccupazione in provincia balza all'8% rispetto al 6,5% dello quarto trimestre 2013.
Peggiora anche il tasso di occupazione che passa dal 66,3% di dicembre 2013 al 65,4% dello stesso mese dello scorso anno, con gli occupati registrati dall'Istat che a fine 2014 risultano 230.000 nella nostra provincia. A fine anno il tasso di disoccupazione registrato dall'Istat per il 2014 risulta comunque uno dei migliori in Italia con una percentuale del 6,9 in lieve peggioramento rispetto al 2013 quando si era fermato al 6,5%. Contestualmente il 2014 segnala dati positivi sugli occupati e sugli attivi - anche includendo i dati negativi dell'ultimo trimestre dell'anno - che risultano in media nell'anno rispettivamente 232.000 e 249.000.
"Sebbene i dati Istat vadano sempre analizzati sul medio periodo, la rilevazione sull'ultimo trimestre del 2014 ci preoccupa - avverte Franco Ianeselli della Cgil del Trentino - perché, dopo molti mesi, tutti gli indicatori, tranne il tasso di attività, assumono il segno meno. I dati medi dell'anno sono più confortanti, ma nessuno deve abbassare la guardia perché la crisi non è finita, sebbene alcuni indicatori economici a livello nazionale, a partire dal Pil, cominciano ad invertire il verso".
"I dati trimestrali quindi vanno esaminati con cautela - ricorda Ianeselli -. Le dinamiche registrate nel corso del 2014 confermano la necessità di potenziare le condizionalità per i beneficiari dei sostegni al reddito e migliorare gli interventi di politica attiva del lavoro (dall'orientamento alla riqualificazione professionale), perché solo questi strumenti, insieme a lungimiranti politiche industriali a sostegno della rigenerazione del tessuto produttivo locale, possono permettere al Trentino di agganciare la timida ripresa che si comincia a registrare in Italia dopo anni di recessione. Crediamo che l'allentamento delle politiche di austerity, gli annunciati programmi di sostegno europeo agli investimenti e le strategie finanziarie della Bce di Draghi debbano essere accompagnate a livello nazionale da politiche di contesto a sostegno dell'innovazione e della crescita economica e da interventi per la qualificazione e il ricollocamento dei lavoratori licenziati. Proprio su questi due fronti la Provincia autonoma di Trento deve continuare ad investire come accaduto nel recente passato".