I tagli al trasporto pubblico locale nei trasferimenti statali alle regioni ammontano ad oltre 890 milioni di euro nel 2012 rispetto al 2010, pari al 17% dei fondi totali, ed hanno effetti non solo sul servizio ma anche sul personale: sono circa 8.500 i dipendenti (oltre il 7% della forza lavoro del settore) in bilico, cioè coinvolti da contratti di solidarietà, cassa integrazione in deroga, mancata riconferma dei contratti a termine e blocco del turn over.

E' quanto emerge dai risultati di un'indagine sulle societa' partecipate dalle autonomie territoriali presentata nel corso di un convegno di Confservizi, la confederazione che riunisce Asstra, Federambiente e Federutility.

A livello regionale le differenze sono evidenti: i tagliraggiungono punte del 27% in Campania, del 23% in Molise mentre in Lombardia e Liguria sono dell'8%. La riduzione delle risorse, viene inoltre evidenziato, si intreccia con l'aumento della domanda: l'offerta tiene, cosi', solo al centro-nord, mentre
scende al sud.

Da un'altra ricerca, realizzata nell'ambito della stessainiziativa, sulla partecipazione degli enti locali nelle utility dei servizi energetici, igiene urbana, idrico, cimiteriali e illuminazione pubblica emerge, inoltre, che il 71,1% delle 3.804 imprese individuate svolge 'attivita' strumentali' mentre e' il rimanente 28,8% (1.100) che opera in questi settori.