Sussidio ridotto per i lavoratori del trasporto aereo in cassa integrazione e in mobilità. Da gennaio l’assegno mensile arriva senza l’integrazione del Fondo speciale per il trasporto aereo, una perdita che (secondo il reddito) va dai 200 ai 500 euro. A non pagare è l’Inps, motivando la scelta con la “mancanza delle delibere necessarie per autorizzare la corresponsione della prestazione integrativa”. Una decisione “arbitraria e illegittima” commenta il segretario nazionale Filt Cgil Nino Cortorillo: “Con un atto assolutamente non giustificato, più volte segnalato da noi come possibile, l’Inps si pone in contrasto con quanto previsto dalle leggi. Il governo, che finora non ha ascoltato le nostre segnalazioni, adesso deve intervenire”.

Il mancato pagamento interessa circa 10 mila lavoratori, provenienti da diverse compagnie (come Alitalia, WindJet, Livingston, Meridiana, Myair) e varie società di handling. Il rischio del mancato pagamento era già noto ai sindacati: l’ultima riunione del Comitato amministratore del Fondo (di cui fanno parte sindacati e aziende), in programma il 25 gennaio, era stata rinviata dall’Inps proprio per consentire una valutazione sulle risorse disponibili. Ma i soldi ci sono, assicura la Filt: il Fondo ha una consistente disponibilità patrimoniale (residuo dell’attività degli anni passati) e una previsione di entrate nel 2016 (dall’addizionale di 2,5 euro a passeggero in vigore da gennaio) che si aggira intorno ai 200 milioni.

“L’Inps si nasconde dietro inesistenti verifiche contabili per non pagare. Bisogna ritornare alla legalità: l’Istituto non è uno Stato autonomo che può decidere quali leggi e quali regolamenti applicare” riprende Cortorillo, sottolineando che il 90 per cento del personale “cui, senza alcun preavviso, si è tagliata l’indennità economica, è composta da ex operai e impiegati licenziati con retribuzioni medie inferiori a 1.300 euro”. Nel mirino della Filt Cgil, infine, anche la nota informativa diramata nei giorni scorsi dall’Istituto sulla situazione del Fondo straordinario del trasporto aereo, definita una “campagna di stampa falsamente denominata ‘Trasparenza’, ma in realtà piena di informazioni sbagliate e demagogiche”.