Domani, sabato 13 maggio, il personale dei Musei di Torino sarà in sciopero per l'interno turno di lavoro, con un presidio, a partire dalle ore 9.30, davanti al Museo del Risorgimento, in via Accademia delle Scienze 5 a Torino. Si fermeranno i lavoratori e le lavoratrici dei servizi di custodia e biglietteria dei Musei del Polo Universitario, Diffuso/'900, Risorgimento, Montagna. L'agitazione è stata proclamata unitariamente dai Filcams Fisascat Uiltrasporti perchè, spiegano, finora le proposte avanzate dall'assessorato alla Cultura del Comune di Torino non danno ancora sufficienti garanzie per il lavoro e il futuro dell'appalto dei servizi dei musei di Torino. Infatti, ad oggi, non vi è stata alcuna proroga e le cooperative presenti sull'appalto si preparano a licenziare tutti i lavoratori.

"Ci sono minori garanzie per il lavoro con lo smantellamento dell'appalto unico - dichiara Marco Prina della Filcams - invece dell'appalto diviso in tre o due lotti, secondo la logica della maggiore efficienza, si propongono quattro piccoli appalti sotto soglia, senza gara aperta europea, con minore trasparenza e maggiori rischi rispetto a legalità e regole contrattuali, aumento della spesa complessiva". E anche sulla clausola sociale "si apre alla possibilità della riduzione delle ore contrattuali dei lavoratori, favorendo l'offerta al massimo ribasso nella proposta economica, con la possibilità di rimettere in discussione gli orari acquisiti in tanti anni di lavoro". Sottolinea ancora Prina che "gli appalti dei musei organizzati in questa forma mettono a rischio il lavoro della maggioranza dei lavoratori che sono disabili e svantaggiati, incentivandone l'abbandono e il ritorno a casa, andando contro allo spirito di tutela e integrazione che è stato portato avanti in questi decenni dal Comune di Torino proprio negli appalti dei servizi".