"Apprendiamo tramite stampa che a Tor Sapienza, nella periferia romana, si è consumata l'ennesima rivolta anti-immigrati. Gli abitanti del quartiere hanno dato assalto al centro d'accoglienza per rifugiati politici. Un clima tesissimo carico d'odio che è sfociato facilmente in violenza". Lo si legge in una nota della Rete degli Studenti Medi.

Dichiara Alberto Irone, portavoce Rete Studenti Medi: "Crediamo che si tratti di una vera guerra tra poveri, in cui si punta il dito verso il più debole, si accusa chi sta peggio di provocare insicurezza, paura e violenza. Accusare gli ospiti del centro d'accoglienza delle difficoltà del quartiere, della criminalità, significa non essere in grado di cogliere il vero problema, o forse non lo si vuole fare, perché è più facile trovare un nemico comune a cui imputare tutte le colpe."

Continua Irone: "Il problema non è il centro d'accoglienza, non sono gli immigrati che ci vivono, ma è la mancanza di attenzione da parte delle istituzioni in quartieri come questi. Il problema delle periferie abbandonate, non solo di quelle romane, diventa anno dopo anno più grave: sono luoghi dimenticati da tutti, in cui la crisi batte sempre più forte. È il luogo degli emarginati, dei deboli, degli invisibili. E la colpa di questo stato delle cose è di coloro che non hanno voluto vedere: dalle istituzioni centrali alle amministrazioni locali."

Conclude il portavoce: "Non serve, quindi, spostare un centro d'accoglienza da una parte all'altra, ma ripensare le periferie in un'ottica diversa, investire in politiche di riqualificazione, di integrazione sociale.
Solamente in questo modo si può porre fine alla guerra di chi sta male contro di chi sta peggio e rendere questi territori un luogo di vita e crescita serena."