Si è interrotta la trattativa per il rinnovo del contratto delle telecomunicazioni. "Grave ed irresponsabile è l’atteggiamento di Asstel che, dichiarandosi indisponibile ad affrontare il tema delle clausole sociali a tutela dei lavoratori nei processi di appalto e esternalizzazione delle attività, apre una fase di duro scontro all’interno del settore". Così le segreterie nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil al termine di una trattativa protratta per tre giorni, che ha visto le controparti datoriali incapaci di trovare una soluzione in grado di dare una risposta al tema posto dal sindacato.

"Appellarsi alla libertà di impresa e di mercato per nascondere processi di appalto tesi a ridurre diritti e salario dei lavoratori è anacronistico e denota una scarsa volontà di contribuire a risolvere i problemi del Paese – continua la nota-. In aggiunta a ciò, con una drammatica coerenza provocatoria, alla delegazione è stato richiesto di introdurre norme per facilitare i licenziamenti, non retribuire i primi tre giorni di malattia, utilizzare i Rol e le ferie per la gestione dei flussi delle attività nonché introdurre surrettizie forme di lavoro a chiamata per il personale che, secondo le aziende, dovrebbero dedicare la totalità della loro giornata ad attendere di rispondere a necessità aziendali".

"Queste richieste, dopo che lo sciopero indetto il 17 settembre scorso ha ottenuto una partecipazione massiccia dei lavoratori, sono state lette come un’autentica provocazione del tutto inaccettabile e irresponsabile. Viene pertanto confermato lo sciopero generale del settore per il prossimo 19 ottobre con una manifestazione nazionale da tenersi a Roma".

"Saranno aperti i conflitti su tutti i progetti di riorganizzazione avviati che andranno contrastati per difendere ogni singolo posto di lavoro. La responsabilità assunta dai vertici di Asstel con tale decisione appare incomprensibile perché aprirà una fase di contrasto in un momento in cui il Paese avrebbe bisogno di soluzioni condivise per traghettarlo fuori dalla crisi generale – concludono i sindacati- . E’ evidente che l’interesse al profitto è l’unica condizione a cui le imprese guardano trascurando gli interessi generali.”