"Quella di oggi a Terni è stata una delle più grandi manifestazioni della storia del sindacalismo ternano e umbro. Questo è il primo dato inequivocabile e indiscutibile che emerge dalla straordinaria giornata di mobilitazione organizzata da Cgil, Cisl e Uil in difesa delle acciaierie Ast e per la vertenza Umbria". È il commento del segretario generale della Cgil Umbria, Mario Bravi. "Un movimento, quello sindacale, che si conferma come pilastro democratico fondamentale e che chiede al governo di cambiare profondamente rotta. Così come ha fatto la piazza di Terni, che ha manifestato anche una comprensibile insofferenza e rabbia verso una situazione sempre più stagnante. Insofferenza della quale il governo deve farsi carico, rispondendo con atti concreti alle aspettative del mondo del lavoro umbro".

"Al tempo stesso - aggiunge - deve essere chiaro a tutti i lavoratori e all’intera comunità regionale che le divisioni non fanno altro che il gioco della multinazionale ThyssenKrupp e del governo Renzi, che fino ad oggi non ha dato risposte a Terni e alla sua gente. Il sindacato, che come al solito ci mette la faccia e l’impegno diretto, esce rafforzato dalla giornata di oggi, nella quale la stragrande maggioranza delle decine di migliaia di persone che sono scese in piazza, ha solidarizzato con i lavoratori di Ast e con il movimento sindacale. La nostra mobilitazione - conclude - prosegue verso l’appuntamento fondamentale del 25 ottobre quando migliaia di cittadine e cittadini umbri raggiungeranno Roma per manifestare insieme alla Cgil in piazza San Giovanni".

"Manifestazione enorme oggi a Terni a sostegno dei lavoratori delle acciaierie. Un lunghissimo corteo ha ricevuto la solidarietà dell’intera comunità e di tutte le istituzioni. Attività ferme e negozi chiusi sono il segno più visibile di una preoccupazione generale di tutto il territorio". E' quanto afferma la Cgil di Terni, in una nota. "Una piazza strapiena - dice il sindacato - ha seguito con partecipazione tutti gli interventi dei rappresentanti sindacali, dei delegati di Ast, di lavoratori delle altre aziende in crisi e degli studenti. Dispiace che, mentre la comunità si stringe intorno al lavoratori Ast, un gruppo di persone estranee al sindacato e alla vertenza abbiamo deliberatamente disturbato questa grande prova di unità dei lavoratori ternani".

"I cuori di acciaio scendono in piazza per difendere la loro acciaieria". Questo lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil per la manifestazione che ha accompagnato lo sciopero generale proclamato nella provincia di Terni per chiedere una soluzione alla vertenza Ast. Il corteo, partito da viale Brin, si è snodato per le vie della città dove quasi tutte le saracinesche erano abbassate per poi raggiungere piazza della Repubblica, dove si sono tenuti i comizi conclusivi di Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, Giuseppe Farina, segretario generale della Fim Cisl, e Susanna Camusso, segretario generale della Cgil.

Ma a sfilare oggi per le strade di Terni c'e' simbolicamente tutta l'Umbria. Un'adesione piena e bipartisan, a partire dalla risoluzione approvata martedì scorso dal Consiglio regionale con cui l'Assemblea regionale ha aderito ufficialmente alla giornata. Hanno annunciato la loro presenza praticamente tutti i gruppi politici, dal Pd a Forza Italia, da Rifondazione al Psi.

In marcia c'é la presidente
della Regione, Catiuscia Marini, al fianco del sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo. Accanto agli operai Ast i lavoratori di tutte le categorie, compresi i poliziotti del Silp Cgil, che hanno aderito alla protesta. Uno sciopero che ha anche valicato i confini provinciali con la proclamazione di analoga astensione dal lavoro per 8 ore da parte della Fiom Cgil della provincia di Perugia. Poi tanti gruppi e associazioni, presenti con la propria insegna o il proprio striscione, compreso quello che domenica mattina sfilerà in testa alla Marcia della Pace Perugia-Assisi. Tra gli enti locali da segnalare, infine, il comune di Alviano che ha deliberato all'unanimità che a sfilare con la fascia tricolore non sia il sindaco, ma Maurizio Giulivi, un operaio dell'Ast attualmente consigliere di maggioranza.

"Oggi doveva essere lo sciopero dei lavoratori ed è invece diventato lo sciopero di tutta la città", dice Susanna Camusso dal corteo dello sciopero generale. "Il problema è capire se il governo vuole davvero assumere la prospettiva e il futuro di questo stabilimento come un impegno di politica industriale da perseguire anche esercitando le funzioni di politica estera" con il governo tedesco.

aggiornato alle 16.47