"Non siamo soddisfatti, è tutto da rifare". E' questo il giudizio di Giorgio Airaudo, responsabile auto per la  Fiom Cgil, al termine del tavolo al Ministero dello Sviluppo sul futuro di Termini imerese. Per i metalmeccanici della Cgil "occorrono garanzie per tutti i lavoratori, sia quelli di Fiat sia quello dell'indotto. Bisogna trovare una soluzione per gli ammortizzatori sociali unitaria, perché il rischio - avverte il sindacalista citato dall'agenzia Dire - è che vengano fatte graduatorie con lavoratori di serie A e serie B". Per l'indotto Airaudo chiede un tavolo con la Regione siciliana per ottenere la cassa integrazione in deroga.

Rispetto agli investitori "Dr non c'è più, ha perso la priorità, ma potrebbe rientrare". Insomma "ha un piede fuori e uno dentro". Una prospettiva, quella del rientro di Di Risio che preoccupa anche la Cgil: "Dr ha dimostrato tutte le problematicità che conosciamo, non abbiamo preclusioni, valuteremo nel merito il progetto, vedremo se avrà fondamento", osserva Salvatore Barone del Dipartimento Settori produttivi di corso d'Italia.

Secondo il segretario nazionale della Uilm, Eros Panicali, "è iniziato un nuovo percorso", innanzitutto si deve attendere l'attuazione delle norme che riguardano i 55mila esodati e ci si deve "occupare del raggiungimento della soglia del 30% di lavoratori da ricollocare per far scattare il secondo anno di Cigs. Per Panicali sul fronte reindustrializzazione "si è ancora in alto mare, c'è un tentativo con Chery che è da approfondire".

Per il segretario nazionale della Fim, Ferdinando Iuliano, "il rilancio dello stabilimento è tutto da ricostruire, ci sono contatti tra il governo e Chery, ma non sono esclusi altri contatti".