Studenti in piazza in tutta Italia, oggi 17 novembre, per dire basta ai tagli e chiedere investimenti sull'istruzione. Sono partite le manifestazioni per le strade delle maggiori città per la mobilitazione organizzata da Rete degli studenti, al cui fianco si schiera anche l'Unione degli universitari (Udu).

Gli studenti italiani hanno aderito alle campagne lanciate dalle organizzazioni europee degli studenti medi ed universitari,Obessu ed Esu. Le rispettive campagne #access4all e #FundOurFuture hanno la volontà di unire i movimenti studenteschi europei in una denuncia comune dei tagli al welfare e all'istruzione pubblica che stanno caratterizzando sempre più paesi del continente.

In Italia, i motivi alla base della protesta vanno dall'edilizia scolastica al welfare studentesco, fino all'alternanza scuola lavoro. “Gli studenti chiedono un cambio di prospettiva rispetto a come Roma sta trattando il diritto allo studio scolastico nell'attuale legge di bilancio - spiega Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi -.Senza una definizione dei livelli essenziali dei servizi da garantire agli studenti medi in difficoltà, senza la messa in campo di un fondo per il diritto allo studio, si fa perdere di senso e di efficacia anche a tutto il resto dell'impianto della legge di bilancio".

Secondo Elisa Marchetti, coordinatrice nazionale dell'Unione degli universitari, dopo anni di tagli e di assenza di interventi consistenti "questa legge di bilancio presenta delle misure che vanno ad incidere in maniera piu' ampia sul diritto allo studio universitario. Se da un lato, la legge contiene aspetti positivi, come l'incremento delle risorse nel Fis, il fondo statale per le borse di studio, dall'altro alcuni interventi sono fortemente migliorabili, come la no tax area, e altri da bocciare, come le Superborse e il finanziamento per i dipartimenti di eccellenza. Oggi siamo nelle piazze e negli atenei italiani per ribadire con forza che a questo paese non serve finanziare l'eccellenza, ma è necessario rifinanziare l'intero sistema".

A Roma gli studenti si sono dati appuntamento alla Piramide e da qui percorreranno via Marmorata per poi attraversare Ponte Sublicio, passare davanti a Porta Portese e concludersi a viale Trastevere, davanti al ministero dell'Istruzione. Sullo striscione in testa al corteo si legge: "Rompiamo gli schemi. Difendi la democrazia, difendi la scuola pubblica". Su alcuni cartelli si leggono invece delle scritte quali: "Contro la scuola di classe", “Siamo tutti antifascisti", "No borders" e "Welcome refugees". Gli organizzatori sono la Rete degli studenti medi, l'Unione degli universitari, Link-coordinamento universitario.

Studenti in piazza anche a Palermo. Un corteo ha attraversato il centro di Palermo, toccando piazza Verdi e l'imponente Teatro Massimo, tempio della cultura cittadina, via Cavour, dove si trova la sede di Bankitalia, via Roma fino a piazza San Domenico, per un'assemblea tematica. Per Flavio Lombardo, coordinatore della Rete degli studenti medi Sicilia, "le misure del governo non sembrano avere una visione d'insieme e di lungo termine in grado di invertire queste tendenze"

A Torino, il corteo, partito da piazza Arbarello, ha percorso le vie del centro. Ad aprire il corteo, lo striscione "Renzi fatti da parte, che noi siamo in tanti". Numerosi i cartelli presenti, tra cui "No all'accordo Miur e grandi imprese, non siamo schiavi" e "Noi non ci facciamo sfruttare". Diversi anche gli slogan scanditi dagli studenti contro il governo.