"C'è da augurarsi che sia una bubbola agostana", scrive la Cgil su Twitter. Perché "un nuovo blocco biennale dei salari nella Pa sarebbe inaccettabile". Il "cinguettio" di Corso d'Italia fa riferimento ad un articolo pubblicato da Il Messaggero nell'edizione di mercoledì 20 agosto a firma di Michele Di Branco: "Stangata statali, il Tesoro studia un nuovo blocco biennale".

Nell'articolo si cita una "fonte di primo livello del ministero" secondo la quale "se non si toccano sanità, pensioni e statali la spending review non riuscirà a centrare i suoi obiettivi". E tra le ipotesi allo studio, scrive Il Messaggero, c'è appunto quella di prolungare il blocco delle retribuzioni nel pubblico impiego, che va avanti dal 2010 per 3,3 milioni di lavoratori dello Stato. 

"Di taglio in taglio - si legge nell'articolo - i dipendenti pubblici nel giro di 5 anni hanno visto ridursi il salario reale del 14,6% con un sacrificio procapite che la Cgil quantifica in circa 4mila euro procapite". 

A fronte di queste indiscrezioni non tarda ad arrivare anche la voce preoccupata dei sindacati del pubblico impiego. “Attendiamo una smentita da parte del Presidente Renzi e della Ministra Madia”, dicono Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili, Segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa. “Continuare a pensare che si possa eternamente intervenire sul salario dei dipendenti pubblici e sul loro diritto al rinnovo del Contratto nazionale è un errore madornale; una ricetta, non solo ormai improponibile sotto il profilo della giustizia sociale, ma anche inutile per il governo dei conti pubblici. Ci vuole tanto a capire che se negli ultimi quattro anni, a fronte di un sensibile calo dei dipendenti e della spesa per personale e redditi da lavoro, la spesa pubblica aumenta, fino a sfuggire a ogni controllo rispetto al Pil, il punto non è lì? E’ troppo complicato comprendere che le scelte di “continuità” del Governo Renzi, rispetto a quelli precedenti, sulla pubblica amministrazione sono semplicemente sbagliate?”. 

“E si può, senza rischiare l’incoerenza e l’approssimazione”, proseguono i segretari generali “annunciare da un lato una ‘epocale’ stagione di riforma della pubblica amministrazione e, dall’altro, prefigurare un ulteriore blocco della contrattazione per i prossimi due anni? É chiaro al Governo che, così facendo, si sta scegliendo di colpire ancora una volta e apertamente le lavoratrici e i lavoratori pubblici e che la stagione riformatrice che Renzi e Madia stanno prefigurando, già con un qualche azzardo di troppo, diventerebbe “epocale” per lo scontro che questa misura aprirebbe con tutto il settore del lavoro pubblico?”.

“Il Presidente del Consiglio e la Ministra chiariscano immediatamente che ciò su cui sembra si stia lavorando nell’ombra dei corridoi di Via XX Settembre non appartiene all’iniziativa del Governo e che non c’è nessuna ipotesi di ulteriore blocco della contrattazione. In assenza di ciò” concludono Dettori, Faverin, Torlucccio e Attili "è del tutto evidente che la reazione delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici sarà fortissima e che la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva avverrà in un clima incandescente”.