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Continuano le traversie di più di 200mila lavoratori stagionali del turismo, che per effetto della Naspi da quest’anno riceveranno un’indennità di disoccupazione dimezzata rispetto al passato. Nonostante l'impegno e la mobilitazione delle organizzazione sindacali infatti, manca ancora una soluzione definitiva a questo grave problema che rischia di sfociare in un dramma sociale di proporzioni rilevanti.
Per questi motivi Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno chiesto un incontro alle commissioni Lavoro di Camera e Senato per rilanciare l'idea di un tavolo congiunto di lavoro sul più ampio tema della stagionalità nel turismo. Le Organizzazioni sindacali rivendicano un ruolo di interlocuzione e proposta troppo spesso negato dal Governo in questi mesi.
"Le soluzioni trovate da Inps e governo per gli episodi di disoccupazione incorsi nel 2015 hanno già cessato i loro effetti e per il 2016 siamo privi di risposte” afferma Cristian Sesena, segretario nazionale della Filcams Cgil.
La stagione estiva è già iniziata senza certezze per questi lavoratori: “Abbiamo provato a sensibilizzare il ministero del Lavoro e del turismo, le controparti datoriali a partire da Federalberghi e Confindustria, finora con scarsi riscontri. L'esecutivo soprattutto non pare intenzionato a comprendere i reali termini della questione che non può essere derubricata alla sola protesta di un gruppo seppur consistente di lavoratori precari.”
In tale prospettiva, lo sciopero del 6 maggio che riguarda tutti i lavoratori del turismo non è solo rivolto ad ottenere il rinnovo del contratto nazionale scaduto da tre anni. “La nostra mobilitazione” conclude Sesena, “si propone anche di rilanciare un’idea di sviluppo del turismo che parta da un deciso investimento sulla qualificazione del lavoro e delle professionalità, elemento necessario e imprescindibile per poter essere competitivi in un mercato globale che ci vede perdere posizioni e competitività."