Una lettera agli associati di Confindustria. È questa la mossa di Giorgio Squinzi, patron della Mapei e candidato alla presidenza dell’associazione degli industriali. Non un programma, ma delle idee su cui lavorare, su cui “fare gioco di squadra”. Nella lettera elenca le priorità per lui e per il Paese in sei punti (che riportiamo nel riassuno che ne fa Il Corriere della Sera): “1) semplificazione normativo-burocratica per snellire gli investimenti; 2) una politica fiscale non oppressiva ma in linea con l'Europa; 3) una politica energetica per ridurre il divario del 30% col resto della Ue; 4) più credito alle piccole e medie imprese; 5) tempi rapidi per il pagamento da parte della pubblica amministrazione; 6) più investimenti nelle infrastrutture anche immateriali (scuola e formazione) per ritrovare crescita civile e sociale del paese.

Nella lettera non ci sono passaggi sull'articolo 18, ma un focus che anticipa senza ambiguità quale sarà il suo stile nelle relazioni sindacali se sarà eletto. “Ho imparato sul campo che è meglio dialogare in modo leale e costruttivo per cercare le migliori soluzioni, penso quindi ad un sistema di relazioni industriali che garantisca la massima flessibilità nelle regole così come la massima coerenza e responsabilità nei comportamenti”.