La segretaria confederale Cgil, Serena Sorrentino, è stata ospite, stamattina, della trasmissione radiofonica ‘Radio anch’io’, dedicata all’approvazione dei decreti attuativi del Jobs act., assieme al professor Taddei, responsabile economico del Pd. 

“Il nostro parere sulla riforma del lavoro del Governo Renzi resta molto critico – ha esordito la dirigente sindacale –, alla luce anche del confronto avuto con le Commissioni parlamentari nelle ultime settimane. Le nostre obiezioni sono innanzitutto di ordine generale, perché il provvedimento dell’esecutivo porta a una riduzione complessiva delle tutele, vedi la cassa integrazione circoscritta a 24 mesi, o quando va bene, a condizioni di minor favore per i lavoratori. Tutto questo avviene in un momento in cui la crisi è più forte che mai, prova ne sono le tantissime vertenze aperte sui tavoli dei diversi dicasteri economici”.

“C’è poi una finta estensione della cig alle piccole imprese sotto i 15 addetti,  perché in realtà si parla di 13 settimane fino a un massimo di 26, a fronte di 24 fino a 36 mesi per le grandi imprese. Siamo preoccupati per il futuro, perché da un lato si risparmia oggettivamente sulla cig, e con quei soldi il ministro Poletti annuncia di voler dare corso a politiche attive del lavoro, sull’insediamento e la ricollocazione dal momento in cui si perde il posto, ma dall’altro lato, l’unica misura che viene introdotta a carattere nazionale è il contratto di ricollocazione, su cui però non ci sono risorse”.

“Inoltre, ci sono cose nei decreti attuativi del Jobs act che gridano vendetta: ad esempio, nel settore delle costruzioni, uno dei più colpiti dalla crisi. Nel decreto sulle semplificazioni decade l’obbligo per il lavoratore di portare il cartellino con le proprie generalità dentro il cantiere: in tal modo, entrerà chiunque e sarà molto più difficile controllare il lavoro nero e sommerso presente in edilizia, una piaga già assai estesa in quel settore”.

Infine, Serena Sorrentino, ha ribattuto ad alcune affermazioni di Taddei
, relative al fatto che non è vero che le imprese non pagavano la cig. “In realtà, hanno sempre pagato, solo che ora avranno a che fare con il bonus-malus introdotto dal Jobs act, che alzerà la loro quota contribuiva”. Sulle collaborazioni, invece, “non è vero che vengono abolite, come dice il Governo: l’unica forma soppressa sono gli associati in partecipazione".