Nuovo incontro oggi (martedì 19 luglio) a Lucca del tavolo nazionale sulla trattativa del gruppo Snai. Il colosso delle scommesse (oltre 700 dipendenti, 1.500 punti vendita fra diretti e franchising, un volume d’affari di 50 miliardi di euro), a seguito di alcune recenti operazioni di acquisizione e fusione, dovrebbe dare vita a un programma generale di riorganizzazione interna. “Da queste operazioni – spiega il coordinatore Snai della Fiom Cgil nazionale Massimo Braccini – ci aspettiamo non solo una semplificazione societaria, ma anche investimenti, rilancio e sviluppo”. Ma finora il piano industriale, chiesto da mesi dai sindacati, ancora non è stato presentato. Sotto questo profilo, oggi potrebbe essere la giornata decisiva.

“Siamo di fronte a un'azienda che continua a mantenere un'idea di gestione unilaterale del processo di riorganizzazione aziendale” illustra Braccini: “Non a caso finora non hanno presentato alcun piano, mentre all'interno dell'azienda, benché non vi sia alcuna azione diretta verso i lavoratori, stanno cambiando il modello organizzativo”. Un sindacato, spiega Braccini, si misura sempre “su un piano industriale e su quelle basi apre un negoziato, partendo da una propria analisi autonoma e attraverso un rapporto democratico con i lavoratori, nell'ottica di garantire a tutti i dipendenti un percorso di garanzia lavorativa e di prospettiva. In assenza di questi elementi, si può riaprire di nuovo una fase conflittuale”.

Il coordinatore Fiom sottolinea come “l'allungamento dei tempi denoti un'azienda che continua a mantenere l'idea di poter contattare direttamente i lavoratori senza alcuna mediazione sociale”. Nell'ultimo incontro, che si è svolto a Roma il 1 luglio scorso, la posizione dei sindacati è stata esplicita: la Snai “deve presentare un programma con i suoi tempi di attuazione, i motivi tecnici, organizzativi e produttivi che stanno alla base del riordino, i reparti interessati, il numero di lavoratori coinvolti e le misure programmate per fronteggiare l'eventuale impatto sul piano sociale, nonché l'entità degli investimenti e le misure che possono determinare il rilancio dell'impresa”.