Dopo la disdetta formale dell'applicazione dei contratti nazionali di settore gas acqua ed elettrico da parte di Engie - che riguarda circa 500 lavoratori nell'azienda francese - a favore dell'applicazione del contratto metalmeccanico, i sindacati Filctem Cgil, Flaei Cisl, Femca Cisl e Uiltec Uil chiedono, urgentemente, con una lettera un incontro al ministero dello Sviluppo economico per affrontare la difficile questione.

Per i sindacati si tratta di "una decisione grave, che da un lato mina le relazioni industriali, che fino ad oggi hanno prodotto risultati ottimi e scelte condivise, soprattutto in seguito alla forte crisi del settore, dall'altro risulta lesiva per i diritti di quei 500 dipendenti coinvolti. Le organizzazioni sindacali di categoria ritengono assolutamente incomprensibile l'atteggiamento dell'azienda francese e inaccettabile la destrutturazione del modello contrattuale italiano che garantisce, invece, specificità e competenze professionali".

Questo avviene in un contesto in cui era stato concordato un processo di armonizzazione dei diversi trattamenti integrativi applicati in Engie ai lavoratori regolati dai contratti nazionali dell'energia e a quelli regolati dal Ccnl metalmeccanico attraverso un percorso condiviso da tutte le organizzazioni dei vari comparti.

"Il dumping contrattuale, che falsa le regole del mercato e non tutela i lavoratori, è un fatto assolutamente grave ed inaccettabile - spiegano i segretari generali Filctem Cgil, Flaei Cisl, Femca Cisl e Uiltec Uil, rispettivamente Emilio Miceli, Carlo Meazzi, Nora Garofalo e Paolo Pirani -. Abbiamo più volte invitato i vertici aziendali ad un incontro per riprendere il giusto tema dell'armonizzazione dei trattamenti in modo costruttivo, ma senza alcun successo. A questo punto - concludono - non resta che il coinvolgimento delle istituzioni per riportare il dialogo sui giusti binari".