Da domani, 27 ottobre, tutti i forestali siciliani saranno sospesi dal lavoro. Immediata la risposta di Flai, Fai e Uila  regionali con la proclamazione dello sciopero generale della categoria e l’annuncio di iniziative di mobilitazione a oltranza in tutta l’Isola. "Già domani - informa la Cgil Sicilia in una nota - si terranno presidi di lavoratori a Palermo e Catania, davanti alle sedi del governo. La protesta potrebbe inoltre sfociare nei prossimi giorni in una manifestazione regionale, a Palermo".

"La scorsa settimana - ricorda il sindacato - il governo aveva assicurato che non ci sarebbero state sospensioni in attesa della delibera Cipe per il finanziamento delle attività,  un impegno che  oggi si rivela carta straccia". I tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Sicilia Salvatore Tripi, Fabrizio Colonna e Gaetano Pensabene, parlano di "prevedibile crescita della tensione tra i lavoratori", rigettando sul governo la responsabilità di eventuali degenerazioni della protesta. “Il sindacati e i lavoratori - scrivono - sono stanchi delle continue prese in giro e reputano grave e intollerabile che mentre i già precari diritti dei lavoratori rischiano di essere definitivamente compromessi, l’unica attenzione della politica e della burocrazia sia quella rivolta alle alchimie di partito, trascurando gli interessi reali delle popolazioni e del territorio siciliano”.

Particolare preoccupazione nel Palermitano, dove saranno sospesi dal lavoro 5.700 forestali, tra anti incendio e settore manutenzioni. “Il governo non ha rispettato per l’ennesima volta gli impegni presi. Puntualmente gli accordi sono stati calpestati e  questa volta, a differenza delle altre, con la sospensione di domani si decreta che i lavoratori non completeranno le giornate previste dalla legge – dichiara il segretario della Flai Cil di Palermo Tonino Russo – Il problema riguarda in particolare i 78isti che hanno iniziato le loro giornate il 28 settembre e avrebbero dovuto terminarle il 31 dicembre. Con questa interruzione non le completeranno mai. E’ un fatto gravissimo. Non si è mai verificato nella storia della categoria che i forestali non effettuassero nemmeno le giornate minime previste dalla legge. Chiediamo al governo regionale e a quello nazionale di intervenire rapidamente per sbloccare la delibera del Cipe di 88 milioni dei fondi di                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        sviluppo e coesione”.