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Alle 19, 30 di oggi finalmente una buona notizia dall'Ars (l'assemblea regionale siciliana): l'approvazione di un emendamento che rende immediatamente spendibili 7 dei 16 milioni che l'assemblea si appresta a ratificare per il finanziamento dei lavori forestali in Sicilia.
E proprio a quell'ora i rappresentanti sindacali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil hanno sciolto le catene con le quali si erano volontariamente legati da quattro ore, per protesta, di fronte la Prefettura di Catania. Seduti per terra, accanto alle transenne. Domani mattina a Catania si terrà un confronto tecnico sia all'Ispettorato Foreste che in Azienda forestale, per comprendere quale sarà esattamente il percorso da seguire per riavviare al lavoro i 3800 operai catanesi.
Fin qui l'esito ufficiale della giornata di oggi, che però si é rivelata tesa e convulsa al pari dei giorni passati; in mattinata lavoratori e sindacati (presenti, oltre ai rappresentanti delle categorie, anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, a dimostrazione dell'importanza di una vertenza che ha mantenuto i sindacati fortemente uniti) hanno presidiato il Palazzo dell'Esa sin dalle 9,30, per poi improvvisare un corteo in via Etnea, con tanto di slogan e striscioni. Poi l'amara consapevolezza che la risposta dall'Ars non arrivava nei tempi previsti, i commenti smarriti e alcuni molto arrabbiati dei lavoratori, la decisione di incatenarsi per protesta, che è stata mantenuta anche quando, nel tardo pomeriggio, si è aperto il primo spiraglio: la commissione Bilancio ha infatti approvato 16 milioni di intervento. Un passaggio necessario e forse lo scoglio più grande, visto che la difficoltà per la Regione sembra sia stata soprattutto di carattere tecnico. La metà dei soldi che avrebbero coperto il fabbisogno. Ma resta sempre la seduta di giorno 9 novembre del CIPE , che finalmente sbloccherà le somme milionarie per coprire interamente il servizio.
Una corsa ad ostacoli che forse è in dirittura di arrivo. Il 30 ottobre l'Ars dovrebbe approvare i rimanenti 9 milioni di euro disponibili. Serviranno complessivamente ad assicurare interventi ancora per qualche settimana, per poi riagganciarsi, appunto, alle somme Cipe.
"Non abbiamo mai lasciato soli i lavoratori, non abbiamo mai mollato la presa e non lo faremo sino alla fine", commentano Cgil Cisl Uil. Il livello di vigilanza è molto alto. In gioco ci sono migliaia di posti di lavoro, e la sopravvivenza di altrettante famiglie in tutta la Sicilia.