Il 10 maggio scorso si è riunita l'assemblea generale della Cgil Sicilia per discutere la bozza del documento per il congresso che si celebrerà a fine gennaio. L'assemblea regionale siciliana, che ha visto anche la partecipazione del segretario generale Susanna Camusso, è stata preceduta da 110 assemblee dei territori e delle categoria. In Sicilia il percorso si concluderà con il congresso regionale, dall’8 al 10 novembre. “Si tratta di un primo bilancio sicuramente positivo. Le assemblee hanno visto la partecipazione di dirigenti sindacali, ma anche e soprattutto di moltissimi delegati, che si sono confrontati in una discussione che si è sviluppata verso l’individuazione del lavoro come fonte di uguaglianza, sviluppo, diritti, cittadinanza, solidarietà e democrazia”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia Michele Pagliaro, ai microfoni di RadioArticolo1

“Il dibattito - ha continuato Pagliaro - ci ha fatto scoprire la voglia di tornare a riconquistare i diritti. La cosa che ci ha colpiti durante questo percorso è stata infatti la tenacia e la caparbietà dei nostri delegati e dei nostri iscritti, che spesso ci hanno chiesto di non arrenderci, di non rassegnarci. Questa condivisione dal basso è un elemento di novità positiva, perché ha consentito ai lavoratori e ai pensionati di misurarsi direttamente con gli obiettivi del sindacato. È un elemento importante, che ha inserito nel nostro circuito nuova linfa”.

Uno degli elementi della bozza di discussione che è stato salutato più positivamente, ha raccontato il leader della Cgil siciliana, “è l’idea di partire da dove ci siamo lasciati, cioè dal Piano del lavoro, dal Piano straordinario dell'occupazione giovanile e femminile, e dalla Carta dei diritti universali del lavoro. Oltre, ovviamente, al tema del Mezzogiorno, che nel testo viene coniugato in tutti gli ambiti. Per la prima volta, infatti, il sud diventa una vertenza laboratorio, con scelte molto più coraggiose rispetto al passato. Si tratta di un’analisi dettagliata che prova a focalizzare le criticità, e ad agire con posizioni forti, come la rivendicazione di risorse per il Sud e un'agenzia per lo sviluppo dell'industria. Tutto questo non è passato inosservato in una regione in grave difficoltà, dove l'azione politica e sindacale deve necessariamente provare a cancellare le disuguaglianze”.

E poi, nella bozza, viene espresso con decisione il tema della dell'occupazione giovanile, una delle questioni centrali in Sicilia. “Abbiamo avuto pochi giorni fa un incontro con il presidente della regione su una serie di questioni stralciate dalla legge di stabilità - ha concluso Pagliaro -. Il nostro giudizio non è sicuramente dei migliori, perché siamo lontani dalla realizzazione di politiche capaci di dare risposte in termini occupazionali. I giovani sono quelli che pagano il prezzo più alto, e tutto ciò sta portando a una ripresa dell'emigrazione giovanile. Bisogna cambiare marcia e farlo in fretta”.